All’Università di Trieste va in scena la “protesta delle valigie”

Sit-in sotto l’Ardiss contro la stretta sui bagagli ammessi nelle case dello studente. L’ente promette una soluzione: presto un nuovo locale per il deposito dei colli in più

TRIESTE Almeno una cinquantina di studenti e loro rappresentanti si è radunata ieri davanti alla sede dell’Ardiss, nel campus di piazzale Europa, per protestare con un sit-in contro le ultime decisioni dell’Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori in merito alla questione del deposito bagagli. L’Ardiss infatti ha stabilito recentemente, per questioni di sicurezza, nuove regole per il deposito bagagli estivo di chi risiede nelle case dello studente, circa 550 tra ragazzi e ragazze che studiano tra l’Università di Trieste, il Conservatorio Tartini e l’Its Volta. Diversamente dagli anni precedenti è stato vietato il deposito nelle case di più di quattro colli a persona, con la regola che i bagagli depositati devono rigorosamente essere dotati di ruote.

Questi cambiamenti, spiega Nicola Stampone, rappresentante degli studenti in Ardiss, sono stati comunicati pochi giorni fa e ciò ha creato non poche difficoltà ai fuorisede, che vivendo nelle case dello studente per un intero anno accademico inevitabilmente hanno portato nelle proprie stanze tutto il necessario per soggiornarci per un periodo prolungato.

Tra i problemi rilevati dai ragazzi che vivono nelle case anche quello relativo al ritiro dei bagagli, fissato per il mese di settembre e che gli studenti chiedono di posticipare almeno a inizio ottobre, e quello legato a chi soggiorna nell’edificio E4, l’unico che rimarrà aperto nel mese di agosto e per cui i ragazzi hanno chiesto garanzie che quantorimarà lì in deposito non venga lasciato alla mercé degli inquilini agostani delle stanze. Al sit-in, organizzato nella zona del campetto di basket, tra gli edifici E3 ed E4 del campus di piazzale Europa, gli studenti e i loro rappresentanti hanno portato valigie e scatoloni, manifestando il loro disappunto davanti alla sede triestina dell’Ardiss con striscioni e megafono.

Il sit-in ha sortito il risultato sperato: la direttrice Ardiss Lydia Alessio-Vernì è scesa nel piazzale per dialogare con gli inquilini delle quattro case dello studente di Trieste e ha promesso una rapida risoluzione del problema.

«Purtroppo per questioni di sicurezza non era possibile replicare le modalità di deposito bagagli dell’anno scorso, che in passato avevano creato più di un problema dovuto ad alcuni mancati sgomberi da parte dell’utenza»,così la direttrice: «Perciò abbiamo ideato queste nuove modalità. Ma viste le difficoltà segnalateci dagli studenti abbiamo già stabilito che per chi soggiorna nelle residenze universitarie di Trieste, in accordo con la Regione, metteremo a disposizione un locale deposito per eventuali bagagli eccedenti le modalità già comunicate. Le richieste subito raccolte tra gli studenti interessati ci consentirà di arrivare a una stima del fabbisogno e di provvedere di conseguenza a rintracciare gli spazi più adatti», conclude Alessio-Vernì, sottolineando come anche in questo caso il confronto con gli studenti sia stato costruttivo.

«Rappresentanti e direzione dell’Ardiss che si confrontano, anche duramente ma con rispetto, in una manifestazione pubblica organizzata dagli studenti, è per me l’essenza della rappresentanza, che dev’essere di lotta e di governo allo stesso tempo», evidenzia Stampone.—


 

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