All’orizzonte un corso di laurea per formare assistenti sanitari

Mentre in Consiglio comunale si discute la liquidazione del Consorzio universitario si profila un potenziamento dell’offerta didattica con una triennale interateneo
20070306 - PAVIA - CRO - SANITA': GIOVANE IN COMA; CAPO RIANIMAZIONE, POCHE SPERANZE. L'interno del San Matteo di Pavia, con due infermiere che prestano assistenza al ragazzo in coma. Il direttore del reparto di Rianimazione 1 del San Matteo, prof. Antonio Braschi ha confermato oggi che Paolo Acerbi, il giovane di 19 anni che ha perso conoscenza durante un intervento di rinoplastica sabato mattina, è in stato di coma profondo. ANSA/EMMEVI/on......
20070306 - PAVIA - CRO - SANITA': GIOVANE IN COMA; CAPO RIANIMAZIONE, POCHE SPERANZE. L'interno del San Matteo di Pavia, con due infermiere che prestano assistenza al ragazzo in coma. Il direttore del reparto di Rianimazione 1 del San Matteo, prof. Antonio Braschi ha confermato oggi che Paolo Acerbi, il giovane di 19 anni che ha perso conoscenza durante un intervento di rinoplastica sabato mattina, è in stato di coma profondo. ANSA/EMMEVI/on......



Gorizia potrebbe ospitare nel prossimo futuro un nuovo corso di laurea interateneo triennale e abilitante per gli assistenti sanitari. La prospettiva è al centro dei ragionamenti congiunti delle università di Trieste e Udine, e a chiederne conto lunedì sera in Consiglio comunale è stato il forzista Fabio Gentile, che parla di «un’occasione da cogliere».

«Ho voluto segnalare uno sviluppo di cui sono venuto a conoscenza – spiega Gentile, che non ha nascosto una certa perplessità per la mancanza di informazioni in merito da parte dell’assessore competente –. Di sedi disponibili ne abbiamo molte, e c’è la possibilità di portare in città un percorso formativo dagli sbocchi lavorativi certi, specie in tempi come quelli che stiamo affrontando».

Al di là di quanto era stato solo brevemente accennato in aula sulla questione, ieri sono arrivate conferme sulla possibilità (“possibilità”, e non “certezza”, ndr) che il corso attualmente attivato dall’Università di Padova, e molto gettonato, approdi effettivamente in riva all’Isonzo. «Insieme all’assessore Gatta ho partecipato a incontri con i rettori Trieste e Udine per confrontarci sulle possibilità di qualificare ulteriormente la presenza dei due atenei a Gorizia – dice il sindaco Rodolfo Ziberna –, anche attraverso l’avvio di nuove iniziative che vedano coinvolte, insieme, entrambe le università. Si è quindi aperto un ragionamento sull’ipotesi di attivare in città un corso di laurea di scienze infermieristiche ricordando, peraltro, la straordinaria esperienza della Scuola convitto infermiere professionali di via Vittorio Veneto. È un progetto che, come Comune, appoggiamo pienamente. Nei prossimi giorni promuoveremo un altro incontro per fare il punto della situazione e verificare se è fattibile l’attivazione del corso in tempi brevi». Da parte sua l’assessore Chiara Gatta ricorda come fin dal loro insediamento i vertici degli atenei giuliano e friulano avessero manifestato l’intenzione di continuare a puntare sul polo goriziano, e «in particolare il rettore di Trieste, Di Lenarda, aveva ipotizzato l’introduzione di un corso ad alta specializzazione in ambito medico-sanitario». «Ci sono stati dei contatti preliminari nei mesi scorsi – continua Gatta –, abbiamo massima attenzione per le esigenze dei due atenei».

Ma a proposito di università, proprio ieri in Consiglio comunale è iniziato il dibattito sulla messa in liquidazione del Consorzio per lo sviluppo del polo universitario. Un dibattito decisamente acceso, perché la scelta dell’addio al Consorzio non piace a molti, pure tra i banchi della maggioranza. Ad esempio «perplessità» per la chiusura è stata espressa da Francesco Piscopo (Aiutiamo Gorizia), che ritiene invece il Consorzio debba essere «rivisto e rafforzato». Nell’opposizione, tra i tanti, Roberto Collini (Percorsi) ha indicato la necessità di un «punto d’equilibrio con le due università», a partire dalla richiesta di un loro «impegno formale» per la città e in città a fronte di tutti gli investimenti invece fatti da Gorizia per la presenza degli atenei. Ermanno Macchitella (M5s) ha invitato a «rendere più efficiente e sostenibile il Consorzio, anziché chiuderlo». «Questa scelta sarà l’ennesimo fallimento», ha attaccato duramente Andrea Picco (Forum), mentre per Emanuele Traini (Gorizie) «Il Consorzio universitario dovrebbe essere visto come un investimento, non come un costo». —

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