Alloggi in via Margherita Gli inquilini non mollano e diffidano Ater e Regione

Continua la battaglia sugli alloggi di via Margherita. Gli inquilini, da anni al centro di dispute amministrative e giudiziarie sulla proprietà degli stabili, hanno inviato una lettera di diffida all’Ater e alla Regione. Nel documento, preparato dagli avvocati che tutelano le famiglie, gli enti vengono invitati formalmente a non mettere in circolazione gli appartamenti sfitti. Di fatto, quindi, a non assegnarli ad altre persone. «La vicenda al momento è al Tar, chiamato a stabilire chi è il legittimo proprietario delle case, di conseguenza quelle case non sono disponibili», fa notare il settantottenne Bruno Zonch, il residente che fa da portavoce per tutti gli inquilini in causa e che da anni lotta tra uffici e aule di tribunale.
Il caso degli stabili di via Margherita è annoso: le palazzine, quattro in tutto (i civici 4, 4/1, 4/2 e 4/3 più uno in via Donatello 5), erano state costruite dopo la Seconda guerra mondiale con il contributo a fondo perduto del Governo militare alleato, per complessivi 40 appartamenti. Quel fondo sarebbe stato concesso a una cooperativa edilizia di dipendenti dell’ex amministrazione provinciale. Ma la stessa Provincia (ora le competenze sono passate alla Regione e dunque all’Ater) è convinta invece che quei soldi in passato non fossero stati assegnati alla cooperativa, bensì all’ente stesso. E quindi si è intestata la proprietà. Dal canto loro gli inquilini (tutti dipendenti della Provincia ed ex appartenenti alla cooperativa) avrebbero firmato un contratto di locazione, approvato in passato dallo stesso Gma, che prevedeva un «patto di futura vendita» annesso all’affitto. Dunque, dopo aver saldato l’ultima rata (quella del 2002) chi abitava negli alloggi sarebbe potuto diventare a tutti gli effetti il possessore dei palazzi.
Ma il tira e molla non si arresta. «Inoltre – sottolinea Zonch – la questione è anche alla Corte dei Conti, a cui abbiamo inviato gli atti della Provincia dove emerge che gli appartamenti sono di proprietà della cooperativa, quindi nostri». Nei mesi scorsi l’Ater aveva mandato una lettera a ciascun inquilino sollecitando a regolarizzare le rispettive posizioni stipulando un contratto di locazione a norma di legge. L’immobile, altrimenti, sarebbe ritornato nelle disponibilità dell’ente. —
G.S.
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