Alloggi da restaurare con l’autorecupero: fondi regionali
È una novità assoluta, e mette a disposizione dei Comuni del Friuli Venezia Giulia - ma Trieste potrà essere in prima fila perché all’idea assieme all’Ater sta lavorando da tempo - dei finanziamenti utili a riattare immobili di proprietà pubblica nel degrado. Come? Qui sta la novità: con l’autorecupero in cui si impegnino cooperative di futuri inquilini alle quali viene concesso a tempo determinato il diritto di superficie sull’immobile.
A dare il via operativo alla sperimentazione è la Finanziaria regionale, in cui la giunta Serracchiani ha inserito - facendolo proprio - un emendamento firmato dal capogruppo di Sel Giulio Lauri. Il quale, racconta lui stesso, lavorando di concerto con gli uffici regionali e con l’assessore comunale all’Urbanistica Elena Marchigiani, e contando sulla disponibilità dell’assessore regionale all’edilizia Mariagrazia Santoro, ha costruito il testo che potrà far partire il progetto pilota. La Regione per il 2015 ha stanziato 450mila euro, così da poter concedere ai Comuni che lo richiederanno un contributo pari al 35% della spesa per gli immobili da recuperare attraverso il lavoro delle cooperative di inquilini, che saranno aiutate da «un soggetto del privato sociale che svolgerà funzione di regia e supporto tecnico-organizzativo, occupandosi su un altro versante degli interventi più complessi», quali possono essere quelli sull’impiantistica, precisa Lauri. L’idea iniziale di finanziare l’autorecupero di uno stabile da dieci alloggi di proprietà comunale in via Piero della Francesca cui il Municipio sta lavorando da tempo con Ater, racconta ancora l’esponente di Sel, si è tramutata nel progetto di «una norma che potesse essere utilizzata anche da altri Comuni della Regione: così rispetto alla richiesta iniziale del Municipio di Trieste le risorse disponibili sono state triplicate, pensando che possa essere un progetto importante per rispondere al bisogno reale di soggetti particolarmente colpiti dalla crisi economica. Io ho lavorato per inserire in tempo utile la norma in Finanziaria, Santoro è riuscita a reperire i fondi». Resta da definire, interviene Marchigiani, se per costituire le cooperative si pescherà fra aspiranti inquilini inclusi nelle graduatorie Ater o meno. Si tratterà comunque di persone che rientrano sotto una certa soglia di reddito: «Prima di Natale avremo con l’Azienda un incontro per perfezionare un protocollo d’intesa e stabilire i ruoli di Ater e Comune».
Di certo per l’immobile di via Piero della Francesca il Comune avanzerà a breve domanda di finanziamento alla Regione per poi aprire un bando rivolto agli interessati all’autorecupero. Si vedrà poi - aggiunge Marchigiani - se sarà possibile individuare in tempi brevi altri immobili da destinare all’operazione. Un’operazione che punta comunque ad abbassare, seppure di poco, i numeri degli alloggi degradati e talvolta abbandonati, sui quali peraltro da tempo l’Assemblea sociale della casa punta ad attirare l’attenzione pubblica. Un’operazione che ha anche il pregio, sottolinea Lauri, di «abbattere i costi dei restauri in modo consistente: a parità di cifra stanziabile si riesce a ristrutturare un numero molto maggiore di appartamenti, dando risposte a più persone».
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