Alloggi Ater e stranieri «Rivedere i parametri»

La petizione di Fratelli d’Italia dopo il caso Campagnuzza Si chiede alla Regione un nuovo regolamento «più equo»
Bumbaca Gorizia 02.08.2018 Consegna alloggi Ater via del Carso © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 02.08.2018 Consegna alloggi Ater via del Carso © Fotografia di Pierluigi Bumbaca



Rivedere i parametri per l’assegnazione degli alloggi di edilizia pubblica, non all’insegna del “solo gli italiani”, ma del “prima gli italiani”. È la richiesta che Fratelli d’Italia – a partire dal coordinamento provinciale isontino, e poi con tutte le altre componenti del Friuli Venezia Giulia – avanza alla Regione e al governatore Fedriga. Lo fa prendendo spunto da quanto accaduto nei giorni scorsi proprio nel capoluogo isontino, dove 45 dei 58 alloggi popolari realizzati dall’Ater e inaugurati in via del Carso sono stati assegnati a cittadini stranieri. Il che aveva subito suscitato molte polemiche, con l’affondo del consigliere comunale forzista Fabio Gentile e poi le prese di posizione della Lega.

Ora tocca a Fratelli d’Italia, che ieri ha annunciato da Gorizia il via di una raccolta firme le cui date e località saranno comunicate di volta in volta sui canali social del partito come hanno spiegato la coordinatrice provinciale Francesca Tubetti e il presidente del circolo di Gorizia (oltre che assessore comunale) Francesco Del Sordi. «Rilanciamo una riforma che peraltro Fratelli d’Italia ha già proposto in passato – dice Francesca Tubetti –, per prevenire situazioni come quella che abbiamo visto a Gorizia, ma che sono comuni anche nei territori di Monfalcone o Grado, ad esempio».

«Oggi purtroppo i goriziani indigenti sono tanti quanti gli stranieri – osserva Del Sordi –, e non ci pare opportuno ci sia una tale sproporzione nell’assegnazione degli alloggi, con cittadini che per una vita hanno pagato le tasse e si vedono regolarmente scavalcati». Proprio ieri mattina, con la giunta regionale riunita a Gorizia, Del Sordi ha avuto modo di confrontarsi anche su questa questione con gli assessori regionali Scoccimarro (segretario regionale di Fratelli d’Italia) e soprattutto Pizzimenti (Lega), competente in materia, che hanno anticipato di essere già al lavoro per la modifica dei criteri per le graduatorie dell’edilizia residenziale pubblica. Ma cosa chiede, nel dettaglio, Fdi? Quattro i punti: i beneficiari degli alloggi devono risiedere in regione da almeno cinque anni (e non due come ora), e non devono possedere proprietà non solo sul territorio italiano, come già prevede la legge, ma nemmeno all’estero (nel caso di stranieri). Poi andrebbero previste graduatorie separate per categorie come anziani, famiglie di nuova formazione, italiane, straniere, disabili, genitori separati, altri soggetti di rilevanza sociale. Ancora, un regolamento deve disciplinare i requisiti per l’accesso ai servizi abitativi pubblici. —



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