Alloggi Ater appannaggio degli ex jugoslavi
A Monfalcone gli inquilini stranieri dell’Ater sono poco meno dell’8% del totale, nonostante ormai quasi un quinto dei residenti in città sia originario di un Paese comunitario o extracomunitario. È il dato fornito dall’assessore alle Politiche sociali, Cristiana Morsolin, in risposta all’interrogazione presentata dal capogruppo di Fi, Giuseppe Nicoli, a fronte della situazione esistente invece nel capoluogo provinciale, dove un numero maggiore di inquilini è straniero. Nell’ultima seduta del Consiglio, l’assessore ha riportato la relazione dettagliata ottenuta da Ater sulla situazione delle assegnazioni in città, facendo chiarezza sui numeri, come richiesto dall’esponente di Fi. Gli stranieri intestatari di alloggi Ater a Monfalcone sono 84 su un totale di 1.060 affittuari, pari quindi al 7,92%. Di questi 10 sono originari dell’est Europa, 33 dell’ex Jugoslavia, 10 dell’Africa, 16 del Bangladesh, 2 dell’Asia e 5 delle Americhe. Gli altri 8 stranieri hanno cognome italiano, stando alla relazione dell’azienda territoriale. In base all’ultimo bando per l’assegnazione di alloggi in città, risalente al 2011 (con graduatoria generale definitiva di maggio 2012), in lista d’attesa ci sono ancora 281 richiedenti, di cui 194 con cittadinanza italiana, 3 cittadini comunitari, 94 extracomunitari. Nel totale rientrano anche 32 non residenti a Monfalcone, di cui quattro con disabilità e quindi presenti in diverse altre graduatorie.
«Il problema è che le assegnazioni - ha spiegato in aula l’assessore a fronte della relazione ricevuta da Ater - vengono effettuate non solo in base alla posizione in graduatoria, ma anche alla superficie e al numero di vani dell’alloggio disponibile». I primi posti in graduatoria a Monfalcone sono occupati da famiglie numerose che però non è stato ancora possibile soddisfare per indisponibilità di appartamenti adeguati. L’esatto contrario di quanto avvenuto a Gorizia. Nicoli aveva sollevato anche la questione del costo, ritenuto troppo elevato, di 3mila euro a metro quadro per la realizzazione di nuovi alloggi da parte di Ater. «La cifra si riferisce in realtà alla ristrutturazione di immobili effettuata dall’azienda nel centro storico di Gorizia con le problematiche connesse a un intervento del genere», ha risposto l’assessore. «Un dato ancora più grave, visto che l’emergenza abitativa è a Monfalcone e qui l’Ater non sta investendo a sufficienza», ha ribattuto Nicoli, sollecitando un impegno dell’amministrazione a pungolare l’azienda perché invertisca la rotta.(la.bl.)
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