All’Itis di Trieste termina l’era Bonetta. Maria Teresa Agosti è la nuova direttrice
Di origine parmigiana, già responsabile dei servizi sociali a Udine
e della casa di riposo a Spilimbergo, ha superato due competitori

TRIESTE Passaggio di testimone alla guida dell’Itis, una delle più grandi e sicuramente la più complessa tra le strutture assistenziali in regione. Dopo 26 anni di lavoro - di cui 20 da direttore generale - trascorsi nel quadrilatero di via Pascoli, venerdì mattina Fabio Bonetta, profittando di una finestra pensionistica, ha salutato al centro del campo e ha gettato la maglietta alla sua curva, ritirandosi in ufficio a riordinare un quarto di secolo di attività.
Al suo posto il consiglio di amministrazione, raccogliendo il lavoro istruttorio compiuto dalla commissione esaminatrice (l’uscente Bonetta, Mario Giamporcaro, Andrea Crismani), ha scelto, nella tarda mattinata di giovedì, Maria Teresa Agosti, attualmente responsabile dell’Asp di Spilimbergo, una casa di riposo dotata di 385 posti al servizio di un’ampia zona della Destra Tagliamento.
La Agosti ha superato una prima selezione di 15 curricula e si è imposta all’ultimo strappo sugli altri due candidati rimasti in corsa, Annalisa Faggionato e Franco Iurlaro.
La neo-direttrice, laureata in filosofia ed equipaggiata con due master conseguiti a Padova e a Ca’ Foscari, è nata a Parma e compirà 58 anni a settembre. Nella città d’origine ha mosso i primi passi professionali, prima nella cooperazione sociale poi in ambito comunale. In seguito ha operato nel Comune di Udine, dove ha retto per oltre dieci anni i servizi sociali. Infine l’esperienza spilimberghese e la decisione di misurarsi con la realtà triestina, essendo tra l’altro la Agosti residente nel capoluogo regionale da un paio di lustri. «Competizione a buoni livelli, per noi una scelta non facile», hanno commentato all’unisono il presidente Aldo Pahor e il partente Bonetta. Il direttore ha vergato il testamento spirituale , chiedendo maggiore sensibilità da parte delle istituzioni nei confronti della questione-anziani, soprattutto in considerazione della particolarità anagrafica triestina.
Avvisata nel meriggio di giovedì del lieto evento, la neo-direttrice deve ora organizzare trasloco e insediamento, per i quali ha chiesto un mese di tempo onde fissare le priorità programmatiche: «Itis è un’eccellenza nel settore ed è una macchina molto complessa, che va studiata con attenzione». Le darà una mano Eleonora Brischia, vice di Bonetta nella conduzione della macchina. La presentazione avvenuta ieri mattina è stata anche un’occasione per prendere il primo contatto con lo staff dell’istituto: oltre alla Brischia, Rosanna Missan, Francesco Mosetti, Marina Alzetta, Alberto Limoncin.
Onori di casa a cura di Pahor, riconfermato presidente di un’azienda che gestisce 404 posti letto, 50 dipendenti diretti, 350 indiretti, 16 milioni di fatturato, un patrimonio immobiliare cospicuo. «Centro servizi dell’età anziana», l’ha definita Bonetta. Pahor ha parlato nella sala maggiore, alle sue spalle risaltava una “fruttivendola veneziana” ritratta da Umberto Veruda.
Non ha nascosto le criticità del momento, a cominciare da una coda pandemica che continua a condizionare l’arrivo di nuovi utenti: «Abbiamo 80 letti vuoti», ha ricordato. Spera inoltre in una gestione del personale «virtuosa, perchè l’organico Itis è condizionato dal forte turn over, con molti addetti che tendono a spostarsi in altri enti locali».
Il caro-bollette obbliga l’azienda a cedere quegli immobili che non sono più ritenuti essenziali: andranno sul mercato 1-2 stabili - sicuro uno in via XX Settembre, probabile uno all’angolo Ginnastica-Gatteri -, a seconda di quanto la Regione vorrà intervenire per supportare l’azienda. —
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