All’inizio fu l’Emisfero Un business da 1300 posti

Effetto-domino dopo il primo insediamento. Manca una fotografia sulla grande distribuzione nel mandamento. I Comuni lasciati soli a gestire le aperture

Una fotografia, quella del 2008 sulla grande distribuzione e i centri commerciali, che parla di quattro centri commerciali per un totale di 158mila e 59 metri quadrati tra Monfalconese e vicine aree del Goriziano. Quarantadue i piccoli esercizi (quelli fino a 250 metri quadrati) con circa 139 addetti, undici quelli medi (da 251 a 2500 metri quadrati) con 125 addetti, tre i grandi esercizi (superficie di vendita oltre i 2500 metri quadrati) con 379 addetti. Si va da realtà come il Bennet, un centinaio di addetti, alla Coop Nordest di Gradisca con circa 150, l’Emisfero 170, Il Mercatone Monfalcone 50 circa, poi altri 150 a Monfalcone tra Coop Nordest, Spak e “La Vela”.

Dati e cifre da prendere con le pinze perchè ci sono stati grandi cambiamenti e molti degli occupati sono a tempo determinato. Impossibile avere anche un quadro economico del fatturato globale. A Monfalcone tutto è cominciato con l’Emisfero, aperto dopo una lunga e sofferta gestazione all’inizio del secolo. È seguito un effetto-domino, osservato con perplessità dai più. «Troppi per fare buoni affari», si diceva. In realtà, troppi per non soffocare la piccola distribuzione e i negozi di vicinato del centro. Una proliferazione che ha cambiato anche le abitudini: trovarsi al centro commerciale, anzichè in piazza è diventata una consuetudine per tutti, giovani e vecchi.

Che la grande distribuzione abbia causato il declino dei centri urbani è fin troppo chiaro. A Monfalcone che ha completamente stravolto il panorama economico. Ma anche nei paesi del circondario. Nella città dei cantieri la periferia è dietro l’angolo, raggiungibile anche con la bicicletta e ipermercati e primi piccoli centri commerciali hanno oscurato l’offerta commerciale del centro facendo piazza pulita delle botteghe di vicinato. Erano i primi anni 2000 e sono sorte realtà come il Mercatone ma anche il Cityper, la Coop Nordest e prima ancora, sulla strada per Grado, “La Vela”, il primo polo d’acquisti a racchiudere più esercizi commerciali. Qualche anno dopo, poco distante, ecco lo sbarco dei primi grossi gruppi, con le Coop Nordest Gradisca, l’Emisfero, la Sorelle Ramonda e, accanto, il Bennet. Ma quello che è incredibile è l’assenza di un’attuale fotografia della situazione di ipermercati e centri commerciali a livello mandamentale.

L’ultima rilevazione da parte della Camera di commercio di Gorizia risale al 31 dicembre 2008 e cioè al momento in cui si è svolta l’ultima campagna di analisi richiesta dal ministero dello Sviluppo economico. Nessuna altra istituzione, economica o sindacale, è riuscita a scattare una fotografia integrale della situazione e probabilmente i Comuni, singolarmente, sono stati lasciati soli nell’affrontare le richieste di aree e territorio di gruppi o aziende commerciali che intendevano sviluppare le proprie attività. Ma senza un disegno comune ed equilibrato per uno sviluppo intelligente del territorio. A contenere i danni, senza grandi risultati, solo la Regione che negli ultimi anni ha cercato di porre rimedio con una pianficazione più attenta della presenza di centri commerciali chiudendo i rubinetti delle concessioni e delle licenze. (g.g.)

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