Allia arrestato: 6 mesi di pena residua

MONSELICE. Arrestato il catanese Salvatore Allia, 49 anni, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare: l’uomo deve scontare sei mesi di carcere per omicidio e soppressione di cadavere. Allia è stato ritenuto colpevole dell’uccisione di Paolo Grubissa, pierre di una discoteca e suo rivale in amore. Lo avrebbe ucciso poco dopo le 10 del mattino del 24 novembre 2003 a Giussago (Ve), nel Portoguarese. Allia, che era il datore di lavoro della vittima, al culmine di una discussione gli avrebbe sparato con una pistola fabbricata nell'ex blocco sovietico e ritrovata in seguito dagli inquirenti. L’omicidio era avvenuto nel territorio veneziano, a poche centinaia di metri dall’Italiana Saldature, che la coppia stava raggiungendo. La tragica seguenza che ha portato alla morte del pierre, noto anche alla discoteca «Tnt» di Lugugnana, era stata ricostruita attimo per attimo dagli investigatori. Salvatore Allia era alla guida della sua Mercedes con a fianco Paolo Grubissa. Il pierre spiegò che la sua relazione con la donna di Allia, Eva Pertosi, non era finita e che i due volevano andare a vivere assieme. L’ex imprenditore siciliano andò in escandescenze e frenò bruscamente l’auto. Estrasse la pistola dal cruscotto e la puntò contro Grubissa che in un estremo tentativo di difesa gridò: «Sei finito, i carabinieri sanno tutto dei tuoi loschi traffici. Andrai in galera».
Partì il colpo di pistola che centrò Grubissa al volto, penetrando nello zigomo sinistro, fuoriuscendo dalla nuca e andando infine a distruggere il finestrino destro della Mercedes. Secondo gli inquirenti a spingere Allia a compiere l’omicidio non sarebbe stato il movente passionale, come da lui sempre sostenuto, ma l’essere finalmente venuto a conoscenza dalle concitate parole della vittima che era stato proprio Grubissa a «tradirlo» andando dai Carabinieri (sembra anche assieme alla Pertosi) per raccontare gli strani traffici di armi notati nell’azienda di Monfalcone dell’imprenditore siciliano. Allia sapeva infatti che qualcuno dei suoi dipendenti lo aveva tradito. Dalla Sicilia aveva ricevuto una telefonata dove una «gola profonda» rivelava dell’avvenuto «tradimento». Ma chi poteva essere?
A indicare con precisione il luogo dell’omicidio e dov’era la pistola era stato lo stesso Salvatore Allia, durante un sopralluogo compiuto con il pm di Gorizia Annunzia Puglia e il suo difensore, Mario Murgo. La pistola era stata effettivamente trovata nel luogo indicato, dopo due ore circa di ricerche tra le sterpaglie vicino alla strada.
A confutare ancor di più il racconto del presunto assassino, il ritrovamento sulla strada dove sarebbe avvenuto l’omicidio di alcuni frammenti del finestrino di cristallo della Mercedes di Allia, frantumato dal colpo di pistola che ha ucciso Grubissa.(r.m.p.)
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