All'Expo 2015 c'è chi si "dimentica" di Trieste

Decisamente malriuscito il cartellone dei "Borghi più belli d'Italia", che scambia l'Emilia Romagna con la Toscana e cancella dalla cartina l'intera provincia giuliana. "Colpa di un tecnico che lavora per Eataly..."
Il cartellone "incriminato": la Toscana diventa l'Emilia Romagna, e Trieste scompare
Il cartellone "incriminato": la Toscana diventa l'Emilia Romagna, e Trieste scompare

Un "genio" si aggira per l'Expo di Milano. Si tratterebbe di un "grafico che lavora per Eataly", come sostengono i committenti del lavoro che minaccia di mettere in grave imbarazzo un intero settore dell'esposizione milanese. In breve: basta osservare il cartellone che recita "Toscana, I Borghi più belli d'Italia", sistemato nell'area dei ristoranti tra i padiglioni di Expo. Accanto una cartina con la scritta "Toscana" vicino però alla regione Emilia Romagna evidenziata con il colore rosso. La Toscana, insomma, per l'insegna di Expo è l'Emilia Romagna.

Come se non bastasse, ecco l'altro strafalcione: a Nordest si nota l'assenza del caratteristico "peduncolo" rappresentato dalla provincia di Trieste. L'Italia, insomma, per l'autore della cartina e per chi poi l'ha fatta affiggere in bella mostra sull'architrave del capannone, finisce a Monfalcone.

Un dettaglio del cartellone pieno di errori
Un dettaglio del cartellone pieno di errori

Il primo errore era stato notato dal profilo Facebook "Becero populismo dei link di Fb" (e poi finito sul sito di Repubblica Firenze); il secondo è stato invece sottolineato dal lettore de Il Piccolo Marco Kvar.

Qualcuno ha ipotizzato un fotomontaggio, ma da verifiche dei colleghi di Repubblica.it, salta fuori che la doppia gaffe c'è tutta. Il direttore del Club de I Borghi più belli d'Italia Umberto Forte conferma la veridicità della fotografia e spiega: "L'errore è stato fatto da un grafico che sta lavorando per Eataly. Ho chiamato l'ufficio di Oscar Farinetti e mi è stato confermato. Noi proprio non c'entriamo". E sì che proprio Eaitaly dovrebbe aprire a Trieste un suo store entro la fine dell'anno, all'ex Magazzino vini: tra questo scivolone e il cantiere sulle Rive che risulta da mesi deserto deserto, l'approccio alla città sembra quanto meno discutibile.

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