Alleva oltre 200 volatili che diventano vere star Altre 5 medaglie d’oro

Francesco Malaroda ha ottenuto l’ennesimo trionfo in Olanda A Cassegliano con passione cura le sue “creature” riconosciute per la loro bellezza
Bonaventura Monfalcone-24.02.2018 Campioni mondiali fringuelli-Malaroda-Cassegliano-San Pier d'Isonzo-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-24.02.2018 Campioni mondiali fringuelli-Malaroda-Cassegliano-San Pier d'Isonzo-foto di Katia Bonaventura



È inarrestabile la marcia trionfale del monfalconese Francesco Malaroda, allevatore di uccelli, poiché dopo i successi a livello internazionale negli anni passati, continua imperterrito a fare il pieno di premi. Ha collezionato, infatti, nei giorni scorsi, altri cinque titoli ai Campionati del mondo che si sono appena conclusi in Olanda dal 2 al 14 gennaio scorso.

Sul gradino più alto del podio ha vinto le seguenti medaglie d’oro: nella categoria “singolo”, è arrivato primo con un “Fringuello” femmina che si chiama Isabella, un piccolo uccello canoro, caratterizzato da petto e gola con piumaggio rossiccio e coda nera striata di bianco. Il secondo titolo è andato al “Tordo sassello bruno”, il terzo a “Uccello ancestrale”, il quarto al “Tordo bianco” e infine nella categoria “Stamm” a una squadra di 4 soggetti uguali. A questi primi posti hanno aumentato il “bottino” ancora due secondi e un terzo posto. Ovviamente è grande la soddisfazione di Malaroda iscritto da sempre alla FOI, la Federazione Ornitologica Italiana, dopo che ha stravinto premi importanti portando in concorso il meglio della sua “famiglia” di uccelli, i più belli come se fossero delle creature, quelli più curati secondo una tecnica molto elaborata e “segreta” nel suo allevamento.

Pur abitando a Monfalcone, la sua postazione si trova a Cassegliano, nella frazione di San Pier d’Isonzo dove alleva con pazienza e passione più di 200 volatili di valore internazionale. «Per quanto riguarda gli uccelli – afferma Malaroda – abbiamo solo il campionato del mondo di “bellezza” e non del canto. E sulla “bellezza” che viene dato il voto, una qualità dove è un po’ difficile superarmi. A fare le valutazioni c’è una giuria internazionale molto severa, ma di fronte al materiale che porto in gara non hanno dubbi. Comunque non è un passaggio facile e neanche una passeggiata per arrivare alla vittoria perché i giurati sono molto pignoli, vedono tutto nei minimi particolari, controllano per un paio di giorni tutti i soggetti prima di dare un giudizio. Poi conta molto la presentazione al pubblico su come vengono giudicati. Una volta esaminati i punteggi con un calcolo complesso, dopo alcuni giorni si arriva ai risultati e vengono fuori le classifiche. È un grande piacere – continua Malaroda – vedere premiato il tuo lavoro soprattutto perché riconosciuto a livello internazionale e perchè la gente e gli appassionati restano meravigliati. La competizione è molto serrata, dall’Italia arrivano oltre 3.000 esemplari. In regione, invece, siamo un migliaio di allevatori».

Ma con i grandi risultati c’è il rovescio della medaglia perché la passione comincia a diventare molto onerosa, mancano sponsor e tutte le spese sono a suo carico. «Quest’anno ad esempio – spiega Malaroda – per mancanza di risorse non sono riuscito ad andare di persona ai mondiali perché costava troppo. Ho affidato l’incarico alla FOI per non stare in Olanda quindici giorni. Questa volta ho speso solo 300 euro per mandarli al concorso, di più non potevo. Il prossimo anno? Ci prepariamo per andare in Portogallo».—



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