Allenatore arrestato a Trieste, il presidente del San Luigi calcio: "Lo abbiamo denunciato noi"

Parla Ezio Peruzzo, ancora sconvolto per l'accaduto: "Non appena abbiamo ricevuto le segnalazioni da parte dei genitori sui comportamenti ambigui dell'uomo lo abbiamo allontanato immediatamente dalla società e in accordo con i genitori ci siamo recati in Procura"
Il presidente del San Luigi Calcio Ezio Peruzzo (Foto di Matteo Nedok tratta dal profilo Facebook del San Luigi calcio)
Il presidente del San Luigi Calcio Ezio Peruzzo (Foto di Matteo Nedok tratta dal profilo Facebook del San Luigi calcio)

TRIESTE «Non appena abbiamo ricevuto le segnalazioni da parte dei genitori sui comportamenti ambigui da parte dell’allenatore lo abbiamo allontanato immediatamente dalla società e in accordo con i genitori ci siamo recati in Procura a denunciare quanto accaduto. Quanti sono i ragazzi coinvolti? Pare siano due. Ma forse sono di più. Siamo allibiti per quanto accaduto, non avremmo mai pensato che un fatto del genere potesse succedere, tanto meno in una società come la nostra».

A 75 anni Ezio Peruzzo si trova ad affrontare il momento più difficile della sua pluridecennale presidenza dell’associazione sportiva dilettantistica San Luigi Calcio, il club dilettantistico con il maggior numero di iscritti della provincia di Trieste e tra i più importanti, per numeri e blasone, del Friuli Venezia Giulia.

Peruzzo, come siete venuti a conoscenza dell’accaduto?

Nel dicembre scorso un genitore ha chiamato un dirigente della società dicendo di aver letto sul cellulare del proprio figlio un messaggio ambiguo inviato dall’allenatore della squadra.

Cosa ha fatto allora?

Il giorno dopo abbiamo convocato la famiglia che ci ha informato che l’allenatore non aveva solo mandato dei messaggini espliciti via telefono, ma aveva anche toccato le parti intime del ragazzo. E che almeno un altro compagno di squadra era stato coinvolto.

Come vi siete comportati con l’allenatore?

Dopo aver sospeso gli allenamenti, lo abbiamo allontanato immediatamente dalla società con tanto di esonero ufficiale al Centro tecnico federale. Poi, in accordo con i genitori dei ragazzi coinvolti, abbiamo fatto l’esposto alla Procura della Repubblica.

Qual è il suo stato d’animo in questo momento?

È da settimane che penso a quanto accaduto. Non appena abbiamo saputo di quanto occorso ci siamo attivati. Sono molto dispiaciuto.

Da quanti anni l’allenatore era nella vostra società?

Era al San Luigi da 6 anni. Ricordo che quando gli avevamo proposto di allenare ragazzi più grandi, lui si era rifiutato. Col senno di poi questa sua presa di posizione mi fa pensare.

E in 6 anni non avete mai avuto qualche sospetto?

Personalmente mai. E mai ci era giunto minimamente alcun segnale. Come abbiamo dimostrato in questo caso, non appena ci è giunta la segnalazione ci siamo attivati subito.

Ha il timore che simili episodi possano essersi verificati anche in precedenza?

Nessun genitore ci hai mai segnalato alcunché di simile. Però non posso certo escluderlo. Ripeto, parliamo di una persona che fino allo scorso dicembre, all’apparenza, pareva insospettabile.

Ma possibile che nessun altro adulto si sia accorto di quanto stava accadendo?

Non so come sia possibile, ma nonostante ci fossero due dirigenti e il viceallenatore, nessuno si è accorto di niente di quello che stava accadendo.

Cosa accadrà ora al San Luigi?

Innanzitutto attendiamo che la magistratura faccia il suo corso. Noi proseguiamo l’attività con la consapevolezza di aver fatto tutto quello che c’era da fare: il dispiacere, però, è davvero grande.

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