Alleanza con Save, la Regione non molla
La giunta Serracchiani intende riaprire la partita Ronchi-Save. Sia l’assessore alle Finanze Francesco Peroni, sia la collega responsabile delle Infrastrutture Mariagrazia Santoro, si dicono pronti. Così il nuovo presidente dello scalo Antonio Marano, pur mettendo avanti altre priorità. Lo scenario potrebbe quindi cambiare, nonostante le dichiarazioni del numero uno di Venezia Enrico Marchi che, venerdì scorso, è stato netto nell’affermare che «Ronchi è uscito dal raggio di azione del nostro radar».
Un secco no a qualsiasi ipotesi di un sistema aeroportuale del Nord-est? «Sono quindici anni che aspetto qualcosa - le parole del presidente di Save - e, con sincerità, non mi aspetto più nulla. Tutto ciò che viene è un qualcosa di più che, come ho sempre fatto, analizzerò e valuterò a dovere. Ma non mi aspetto più nulla di buono, ne abbiamo parlato tante volte e non si è mai deciso qualcosa di concreto».
Dichiarazioni che devono essere suonate come un campanello per la Regione Fvg, che torna a farsi avanti. «I giudizi di Marchi - osserva Peroni - sono a consuntivo di un lungo periodo. Il presidente si riferisce ai quindici anni passati e così dicendo sancisce, dal suo punto di vista, un nulla di fatto. Io ho fiducia che con la nuova governance, gli indirizzi strategici e le nuove relazioni industriali, ci sia la volontà per invertire la rotta. E non soltanto nei confronti di Venezia - precisa l’assessore alle Finanze - ma in generale in una logica di partnership con soggetti che andranno individuati». L’esponente dell’esecutivo prende atto dell’uscita del presidente di Save ma, ribadisce, «riguardano il passato e non inficiano sui rapporti futuri».
D’accordo Santoro, che rimanda alle linee guida assegnate alla nuova dirigenza in cui «si rileva l’intenzione, in prospettiva, di cercare collaborazioni e sinergie per incrementare i traffici. Adesso - puntualizza - vediamo quali sono i passi che il neo presidente Marano intende percorrere. In ogni caso in un primo momento non era stato possibile vendere le quote perché altrimenti avremmo perso i fondi Ue per la realizzazione del polo intermodale, qui invece adesso si parla di relazioni commerciali».
La palla passa a Marano, che non si sfila. Ma con una premessa: «Come ogni manager che si insedia - rileva - è necessario darsi delle priorità». Il numero uno dello scalo le mette in fila: il rinnovo dell’assetto organizzativo, le tariffe e il polo intermodale. «Affronteremo con grande determinazione questi temi - annuncia - e nel primo cda che ci attende abbiamo inserito anche la selezione del nuovo direttore generale, figura chiave con cui si condividere il riassetto organizzativo.
La questione tariffe è invece fondamentale per rimettere in linea i conti. Per il polo intermodale - continua Marano - è già stata convocata una riunione con le strutture competenti dell’assessorato ai trasporti per darci una tabella di marcia per la cantierazione dell’opera».
Il manager entra nel merito anche delle alleanze: «Fatte le opportune verifiche - spiega - andremo a valutare quelle che sono più opportune per lo scalo, tra cui proprio Save. Sempre che ci sia l’interesse a riaprire il dialogo», puntualizza. «Le alleanze sono possibili se siamo strutturati per farle. Quanto dice la giunta - conclude - è condivisibile: quella di Marchi è un’analisi del passato. Adesso si deve ragionare per trovare punti di convergenza dal punto di vista azionario e commerciale».
Dal fronte centrodestra la questione è vista come un’accusa sulla precedente amministrazione. «La giunta scarica sul passato - incalza la coordinatrice forzista Sandra Savino - la realtà è che Serracchiani si è giocata una bella carta per concludere il concambio di azioni con Save». Savino annuncia un’operazione “verità” in una conferenza stampa nei prossimi giorni con l’ex presidente Sergio Dressi.
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