All’asta arredi e collezioni di Fabris, il farmacista innamorato dell’arte

Alla Stadion i “gioielli” della sua villa monfalconese, dai mobili Napoleone III alle porcellane Limoges

TRIESTE Dopo la pausa estiva la Stadion riapre la stagione con un’asta particolare. Una considerevole parte delle tre tornate di venerdì 20 settembre sarà dedicata infatti all’eredità del farmacista di Monfalcone Riccardo Fabris, titolare della storica farmacia di Panzano, ereditata al padre Oreste. Riccardo Fabris, compositore e appassionato di musica oltre che collezionista d’arte, è morto suicida il 10 luglio 2016 a 69 anni, dopo essersi gettato dalla terrazza della villa di viale Verdi a Monfalcone. Un tragico destino condiviso con il padre che 15 anni prima, il 22 luglio 2001, si era gettato dalla stessa terrazza, ponendo fine alla propria vita a 87 anni.

All’asta alla Stadion di Trieste andranno così gli arredi, i quadri e gli oggetti della villa monfalconese. «Era un’abitazione arredata con sfarzo e gusto eclettico, che raccoglieva mobili e oggettistica elegante e originale», racconta Furio Princivalli, direttore della Stadion: «Fabris era un uomo che per amore e interesse ha sempre collezionato e ricercato il pezzo inconsueto e originale e a un certo punto della sua vita, per diletto e per piacere, si è divertito a decorare con esiti singolari ed eccentrici statue, orologi, mobili e quant’altro».

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Tra gli arredi all’asta ci sono una serie di mobili Napoleone III a lavorazione Boulle e applicazioni in bronzo dorato, lampadari del XIX secolo tra cui uno in bronzo dorato e porcellane Limoges e un altro a 21 luci sempre in bronzo dorato a motivi floreali del peso di 150 chilogrammi (2.500 euro la base d’asta). Ci sono poi delle grandi porcellane Fabris Bassano e alcuni mobili olandesi tra cui una grande vetrina scantonata in legno riccamente intarsiata a motivi floreali. Eppoi ecco un grande caminetto in marmo bianco composto da quattro elementi, impreziosito da fregi in bronzo (quattromila euro), e un gruppo scultoreo da giardino in bronzo raffigurante putto e donne suonatrici.

Ma l'asta non si limiterà solamente a questa eclettica eredità monfalconese. Altre due tornate andranno a completare la vendita con argenti, porcellane Meissen, opere di autori contemporanei, pittura triestina e gioielli. Originali due lotti in argento dei primi ’900 della Birmania, un centrotavola finemente lavorato a motivi floreali e un una grande alzata Liberty in argento di fattura tedesca con al centro una figura femminile che sorregge una coppa con coperchio alla cui sommità un putto seduto porge dei fiori e decori a motivi floreali e intrecci (3.500 euro).

Tra la pittura contemporanea sono in lista quindi opere di Zigaina , Pinelli, Goldberg, Music, Ciussi e Celiberti. La presenza di pittori triestini sarà garantita da Devetta, Chiacigh, Sambo, Bressanutti, Marussig, Parin, Zangrando, Malacrea, Brumatti, Grubissa, Spacal, Fonda e Tominz. Da tenere d’occhio due opere in particolare: una tecnica mista su carta di Vito Timmel del 1937 (“Ragazza nel paesaggio”, 1.500 euro la base d’asta) e un quadro bifronte di Adolfo Levier, pubblicato sul catalogo generale dell’artista della Fondazione CRTrieste, che rappresenta da una parte un comizio in piazza Sant’Antonio e al verso un ritratto di pescatore (cinquemila euro la base d’asta).

Da segnalare anche due opere praticamente introvabili (come “I gatti”) del pittore goriziano che visse a lungo a Trieste Rudolf Saksida, artista che aderì giovanissimo al futurismo sviluppando un linguaggio fantastico e simbolico con risultati di intensa poesia surrealista. Le opere e gli oggetti sono in mostra oggi, domani (10-13 e 15.30-19.30) e giovedì (10-13) nella seda della Stadion in riva Tommaso Gulli 10/a.—


 

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