Allarme su Mediocredito e sprechi nei consorzi
TRIESTE. Il bilancio regionale è solido, le entrate aumentano e l'indebitamento continua a diminuire, più che dimezzato in cinque anni. Resta tuttavia alta la preoccupazione per il destino di Mediocredito e per le capacità di vigilanza della Regione sugli enti pubblici, dopo l'esplosione delle cattive gestioni dei consorzi Ezit e Aussa Corno e della Fondazione Villa Russiz, con perdite significative per le casse pubbliche. È questo in sintesi il quadro tracciato ieri dalla requisitoria del procuratore della Corte di Trieste, Tiziana Spedicato, nel corso dell'udienza tenutasi in Consiglio regionale per il giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione per l'esercizio 2015, che ottiene il via libera della Sezione regionale di controllo alla presenza del presidente della Corte dei conti Raffaele Squitieri.
La magistratura contabile approva dunque l'operato della Regione, soffermandosi in particolare sul positivo trend a ribasso dell'indebitamento, passato dal miliardo del 2011 ai 485 milioni dell'anno passato. Per il 2015, bene anche il sostanziale azzeramento dell'indebitamento potenziale e la crescita di 488 milioni delle entrate, pari a 6,7 miliardi: un dato che torna a salire dopo le diminuzioni dovute alla necessità di compartecipare all'abbattimento del debito nazionale, a minore gettito Irap e alla fine del precedente ciclo dei finanziamenti europei. La Regione migliora infine sulla propria capacità e velocità di spesa. Soddisfatto l'assessore alle Finanze, Francesco Peroni: «La Corte attesta stabilità e regolarità dei nostri conti, riconoscendo la legalità finanziaria dell'azione di governo, l'azzeramento del debito potenziale e l'accrescimento dell'azione di estinzione del debito».
Se i dati della finanza sono positivi, Spedicato chiede tuttavia un aumento della vigilanza sugli enti pubblici del Fvg al fine di ridurre gli sprechi. Secondo il procuratore, «è necessaria una modifica dell'ordinamento regionale dopo i casi fortemente negativi di Ezit, Aussa Corno e Fondazione Villa Russiz. Per i due consorzi liquidati il sistema di vigilanza non era ben disciplinato e ciò richiede un intervento normativo che renda gli interventi più duttili: non bisogna effettuare controllo sui soli atti, ma sulla vita stessa dell'ente». Sul danno da 13 milioni provocato dal crack di Aussa Corno, «procede intensa l'attività istruttoria», assicura Spedicato.
Per il vicepresidente Sergio Bolzonello, «la valutazione è stata positivissima, con la presa d'atto della solidità del bilancio regionale». Sull'invito a rafforzare gli strumenti di vigilanza, Bolzonello rivendica che «la giunta ha messo subito mano alle criticità: i casi di Ezit e Aussa Corno sono stati sollevati non a caso dopo il nostro insediamento e avviati a soluzione. Abbiamo affrontato il punto con efficacia e in Rilancimpresa abbiamo previsto che tutti i nuovi consorzi industriali si dotino di amministratori con requisiti misurabili di professionalità».
Spedicato ha poi toccato il nodo di Mediocredito: «La situazione è molto difficile, ma la Regione è attenta: oggi deve scegliere se uscire dall'ente o rilanciarne la redditività per non perdere le risorse messe finora». La Corte evidenzia qui le incertezze del momento e raccomanda attenta analisi della questione prima della ricapitalizzazione. Peroni apprezza che «sia stato riconosciuto come, nel quadro difficile di cui siamo consapevoli, la Regione si sia impegnata, sempre avendo come stella polare l'interesse pubblico e con attenzione a comparare i diversi possibili scenari».
Il procuratore non elude un passaggio sulla riforma degli enti locali e sulle Uti non risparmia osservazioni sul lento incedere della riforma a causa dei commissariamenti e delle molte modifiche del testo di legge, auspicando «logiche di confronto». Attendista la posizione sulla cessazione delle Province: «Molte funzioni passano alla Regione e solo l'attuazione ci dirà cosa ciò significherà in termini di efficienza e risparmio». Il consigliere della Corte, Fabrizio Picotti, parla invece di «occasioni non colte» rispetto alle mancate fusioni dei Comuni andati a referendum. Per Riccardo Riccardi (Fi), «la Corte ha bocciato la maggioranza sull'approccio scelto nei rapporti con gli enti locali nel caso Uti, come già fatto dal Tar. Spedicato ha chiesto quello che domandiamo noi da tempo e cioè buon senso, confronto con le opposizioni e fine delle imposizioni». Secondo Elena Bianchi (M5s), «enti locali commissariati e scarsa vigilanza suonano come pesanti bocciature da parte della Corte. Grave l'assenza di Serracchiani». Accuse rispedite al mittente dal dem Diego Moretti come «strumentalizzazioni delle opposizioni, che non parlano del bilancio stabile approvato».
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