Allarme sicurezza sulla salita del Castello a Gorizia, parapetti in legno bassi e malfermi
GORIZIA. Fanno parte del colpo d’occhio di chiunque si rechi al Castello di Gorizia. Dalla porta leopoldina (costruita nel 1660 per onorare la presenza dell’imperatore Leopoldo d’Asburgo in visita a Gorizia) sino al maniero si estende, ormai dalla notte dei tempi, una sorta di tracciato pedonale delimitati dai caratteristici (e ormai storici) parapetti in legno che servono a garantire la sicurezza a chi cammina in quella zona perché, dall’altra parte, c’è una scarpata.
Il problema è che una di queste protezioni, a causa delle piogge intense e del passare del tempo, è marcita. Ci si è trovati, quindi, nell’urgenza di intervenire. Ma c’è un altro elemento. In seguito alla tragedia che è costata la vita a Stefano Borghes, precipitato in un pozzo nel giardino del palazzo Coronini, in viale XX Settembre, la sensibilità per la sicurezza è aumentata ulteriormente in città. Per cui l’attenzione «che già prima era alta - spiega l’assessore comunale alle Manutenzioni, Francesco Del Sordi - è diventata oggi ancora più elevata e minuziosa».
Ci si è accorti, infatti, che quei parapetti sono anche troppo bassi, al di là delle loro condizioni. Quindi, sarebbe utile, anzi consigliabile effettuare un intervento risolutivo definitivo. Questo Del Sordi lo scandisce con estrema chiarezza. Solo che, essendo un bene storico, tutelato dalla Soprintendenza alle belle arti, non si può intervenire senza permessi, senza autorizzazioni, senza che i lavori vengano concertati con l’autorità preposta.
Ed è così che sono apparse, temporaneamente, delle transenne: sicuramente anti-estetiche e che danno l’impressione di un cerotto pur nel breve periodo ma, diversamente, pare non si potesse fare. Una questione che è stata sollevata anche dal consigliere comunale ex Lega Franco Zotti che ha chiesto lumi nel corso dell’ultimo Consiglio comunale in videoconferenza.
«Quei parapetti sono oggetto di manutenzioni. Negli ultimi dieci anni - spiega l’assessore - siamo intervenuti con decisione almeno due volte per consolidarli e per mantenere il legno in buone condizioni. Solo che il tempo passa e le piogge fanno il resto. Abbiamo ricevuto una segnalazione da un privato, perché non possiamo sempre avere gli occhi addosso su tutti i problemi manutentivi che riguardano la città, e abbiamo sistemato delle transenne che inibiscono il passaggio».
Che fare? «Al di là della necessaria manutenzione, dobbiamo entrare nell’ottica che quelle barriere vanno sostituite. Sono troppo basse. E non vorremmo mai che capitasse una tragedia. Solo che tutto ciò va concertato con la Soprintendenza e questo faremo. Bisogna trovare la maniera di tutelare il bene storico garantendo però la sicurezza e l’incolumità dei visitatori».
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