Allarme influenza, Messi: «La Pediatria rischia il collasso»

«Serve un filtro. Le richieste di assistenza sono ormai a livelli non sostenibili»
TRIESTE
Mentre cresce il panico per l'epidemia di influenza H1N1, è allarme nei reparti pediatrici per il sempre più imponente afflusso di genitori allarmati per la salute dei propri bambini, tanto che, a fronte di una crescita di richieste di visite che viaggia dal +15 al +100%, gli stessi pediatri hanno lanciato un appello: aumentare le operazioni di pre-filtro ospedaliero e il personale a disposizione, altrimenti la situazione potrebbe diventare esplosiva.


È per bocca di Gianni Messi, presidente della Società Italiana Medicina Emergenza-Urgenza Pediatrica (Simeup) e responsabile del Pronto soccorso pediatrico dell'Irccs Burlo Garofolo di Trieste, che l'appello viene lanciato alle Regioni. «Chiediamo alle amministrazioni regionali di implementare l'azione di pre-filtro ospedaliero e la disponibilità di risorse strutturali e umane aggiuntive per i Pronto Soccorso pediatrici – spiega – così da poter soddisfare la futura e attesa richiesta assistenziale della popolazione in conseguenza della diffusione progressiva della pandemia».


Com'è la situazione in Friuli Venezia Giulia e nel resto d'Italia per quanto riguarda la Prima emergenza pediatrica?

Il numero di richieste di assistenza di bambini ai Pronto soccorso a causa dell'influenza A rischia di raggiungere livelli non sostenibili.


Ed è un trend che non accenna a diminuire, anzi.

In quest'ultima settimana l'ansia e la paura dei genitori per la diffusione dell'epidemia da influenza H1 N1 in alcune regioni ha portato a un aumento degli accessi pediatrici nei Pronto Soccorso di tutta Italia.


Aumenti che, seppure diversi a seconda del territorio, rivelano una preoccupazione diffusa.

Secondo i dati rilevati negli ospedali sentinella, scelti dalla Simeup per monitorare l'andamento dei flussi, le richieste di prestazioni sono nettamente cresciute in concomitanza dell'acuzie dell'epidemia in Campania e del primo decesso in età evolutiva: mediamente del 15%, con un picco pari al 105% a Napoli.


In corrispondenza, quindi, dove l'epidemia è stata più sentita, con il maggior numero di vittime...

Nonostante le raccomandazioni e i percorsi sanitari consigliati dal Ministero della Salute il numero delle richieste di visita rischia di raggiungere livelli non sostenibili. Per questo i pediatri di medicina d'urgenza chiedono alle Regioni di rafforzare l'azione di pre-filtro ospedaliero e aumentare le risorse strutturali e umane dei Pronto Soccorso pediatrici».

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