Allarme crisi, i vescovi "scomunicano" la casta
TRIESTE. La Casta blinda vitalizi e indennità? Dribbla i sacrifici, le lacrime e il sangue, e arraffa privilegi e benefit come può? «Non so perché l’abbiano fatto. Sinceramente me lo chiedo anch’io. E mi fermo qui». Il vescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, parla poco, ma dice tutto.
Sorriso dall’evidente sapore sarcastico, sguardo a dir poco interrogativo, spalle che si alzano in segno di perplessità: il tono e l’espressione del presule sono così pregni di stupore e incredulità che non c’è bisogno di aggiungere altro. Infatti, al termine di un discorso tutto incentrato sulla crisi economica, la sofferenza delle famiglie, il lavoro che non c’è, la stretta del credito che ammazza le imprese, il timore per il futuro e, soprattutto, la responsabilità della politica, l’emendamento salva-vitalizi e salva-stipendi approvato due giorno fa dal Consiglio regionale stride troppo. È quella nota stonata che proprio non c’entra, quello scivolone davanti al quale non resterebbe che, appunto, alzare gli occhi al cielo.
La Casta, suo malgrado, è stata protagonista anche ieri, nel messaggio natalizio inviato dai vescovi del Friuli Venezia Giulia alle famiglie della regione. Un messaggio firmato, appunto, da Giampaolo Crepaldi, Dino de Antoni, Giuseppe Pellegrini e Andrea Bruno Mazzocato, vescovi rispettivamente delle diocesi di Trieste, Gorizia, Concordia-Pordenone e Udine.
Unico argomento all’ordine del giorno: la crisi, in tutte le sue sfaccettature e con tutte le sue pesantissime conseguenze per famiglie, lavoratori e mondo produttivo.
Più che un messaggio, quello dei presuli del Friuli Venezia Giulia è stato un intervento concreto, pratico e puntuale; una sorta di vademecum anti-crisi da indirizzare in primis a loro, i politici, i governanti, gli amministratori, che hanno la responsabilità di mettere in campo tutti gli strumenti necessari a garantire «dialogo», «solidarietà civile» e «coesione istituzionale».
«Sono queste - ha spiegato monsignor Crepaldi nella sede della Curia - le tre parole chiave e le condizioni indispensabili per promuovere quel modello di sviluppo che permetta alla popolazione della nostra regione di guardare al futuro con fiducia e speranza».
In un Santo Natale così fortemente condizionato dalle incertezze politiche e dalle turbolenze finanziarie, la Chiesa del Fvg ha voluto sottolineare il disperato bisogno di interventi mirati per aiutare le persone, che stanno sperimentando «i giorni dell’incertezza e della paura per un futuro che continua a essere confuso e oscuro». «Le nostre famiglie e i nostri lavoratori - ha affermato l’arcivescovo di Trieste - hanno visto peggiorare in modo netto le proprie condizioni di vita e la situazione è destinata a peggiorare: siamo davanti a un generale cambio di paradigma che trasformerà il senso e la direzione di quello che è stato fino ad oggi il modello del nostro sviluppo. Per questo la nostra comunità regionale deve prendere ancor più coscienza della profondità della crisi e della responsabilità necessaria per farvi fronte». Passaggio, quest’ultimo, in cui il presule ha appunto chiamato in causa la politica, invitando anche gli inquilini di Palazzo a non dare segnali di ottimismo che potrebbero rivelarsi «fuorvianti».
Poi, le ricette, contenute in una sorta di appello-incoraggiamento alla classe politica e dirigente della Regione. «L’attendismo - ha detto monsignor Crepaldi - è una brutta bestia. La politica deve agire». Come? In primis continuando a garantire gli ammortizzatori sociali e investendo su nuove politiche che garantiscano occupazione. Ma anche «lavorando affinché le perturbazioni del mondo finanziario e bancario si riflettano il meno possibile sui cittadini e sulle imprese con una stretta del credito».
Anche Franco Richetti, dell’Osservatorio socio-economico regionale sui problemi del lavoro ha spiegato che «una delle questioni cruciali in Fvg è creare figure professionali di cui il mercato del lavoro ha bisogno, ma che spesso non si riescono a trovare». Ancora un invito alla politica, insomma, a puntare su una formazione professionale mirata.
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