Evacuati il tribunale di Trieste e gli studenti del Dante per un allarme bomba, poi rientrato
Evacuato il Palazzo di Giustizia e, per un’ora e mezza, anche gli studenti delle medie del Dante e delle superiori del Carducci Dante che frequentano la vicina sede di via Giustiniano. Riaperte le strade ad allarme rientrate

L'allarme bomba scattato stamattina all'interno del Palazzo di Giustizia di Trieste si è rivelato un bluff. Il Nucleo Artificieri della Questura di Trieste ha ispezionato l'edificio senza trovare nessun ordigno. E l'emergenza è rientrata alle 10.45, un'ora e mezza dopo l'evacuazione.
La telefonata: "Bomba sul lato bar"
Erano circa le 9.15 quando l'ufficio liquidazioni del Tribunale ha ricevuto una telefonata anonima. Una voce femminile ha pronunciato poche parole: "Bomba sul lato bar" e poi ha riagganciato.
Evacuato il Tribunale
Immediati l'avviso alle forze dell'ordine e la procedura di evacuazione. Magistrati, cancellieri, dipendenti amministrativi, avvocati, cittadini: chiunque si trovasse all'interno del palazzo di Foro Ulpiano è uscito ordinatamente mentre per i corridoi risuonavano le sirene.
Attorno all'edificio è stato creato un perimetro di sicurezza con vigili del fuoco, polizia di stato, carabinieri e polizia locale schierati in forze.
Centinaia le persone in strada, che si sono rifugiate nei bar di Foro Ulpiano, negli androni dei palazzi e sotto le pensiline del parcheggio per ripararsi dai refoli di bora.
Evacuata la sede di via Giustiniano del Dante
Evacuate per precauzione anche le classi del Dante che frequentano la vicina sede di via Giustiniano.
Pesanti ripercussioni al traffico
Pesanti le ripercussioni anche sul traffico cittadino: fino a cessato allarme, sono state chiuse le strade sul perimetro del Palazzo di Giustizia: Foro Ulpiano, via Coroneo, via Fabio Severo e via Zanetti (dall'altezza della sinagoga).
Lunghe code si sono formate in via Milano, via Carducci, via Severo e, per effetto domino, in tutto il quadrante tra il centro e la stazione ferroviaria.
Le indagini
Ora gli inquirenti indagano per risalire al responsabile e al movente che l'ha spinto a inscenare un allarme bomba. Dovrà rispondere quantomeno di procurato allarme e interruzione di pubblico servizio.
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