Allarme bomba al plutonio obbligo di firma per il rumeno

È comparso ieri di fronte al giudice del Tribunale di Gorizia per rispondere delle accuse di resistenza e violenza nei confronti di pubblico ufficiale il rumeno di 36 anni residente a Padova che lunedì è diventato protagonista di una movimentata giornata iniziata con l’allarme bomba al casello autostradale di Villesse e terminata con il suo arresto per aver aggredito due poliziotti nei pressi dell’ospedale San Giovannid i Dio.
Considerata la sua situazione psichica, è stato valutato che l’uomo avrà l’obbligo di firma nel comune di residenza.
S.M. stava rientrando lunedì mattina dalla Romania, quando al casello di Villesse - per motivi ancora ignoti - è sceso dalla macchina cominciando a gridare che all’interno del veicolo era nascosta una bomba al plutonio. L’uomo si è quindi allontanato lasciando incustodita la Audi Q7 (di proprietà della ditta per cui lavora) in mezzo alla corsia Telepass. Il trentaseienne è stato subito notato dagli agenti della Polstrada in pattuglia sull’altro lato del piazzale autostradale ed è stato inseguito e fermato. A quel punto sono scattati i protocolli d’emergenza. Il casello è stato chiuso in entrambi i sensi di marcia e sul posto sono intervenuti gli artificieri. L’allarme si è rivelato falso, ma S.M. è stato comunque accompagnato al pronto soccorso di Gorizia per essere sottoposto a controlli tossicologici e al tampone per il Covid-19. Fino a quel momento l’uomo era stato collaborativo, poi il suo umore è cambiato improvvisamente e si è allontanato. Quando gli agenti lo hanno rintracciato ha dato in escandescenze e li ha aggrediti. Risultato: oltre alle denunce per procurato allarme e interruzione di pubblico servizio, è scattato l’arresto e dopo una notte in cella ieri pomeriggio è comparso davanti al giudice per la direttissima. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo