Allarme a Muggia per il “calabrone killer”

MUGGIA. È allarme calabrone killer a Muggia. Due “vespe mandarinie” sono state ritrovate da un muggesano in zona Santa Barbara. L’uomo, Sergio Kocevar, ha segnalato che nel vano del caminetto, pulito da poco dagli spazzacamini, sono stati ritrovati due esemplari del cosiddetto calabrone giapponese.
Uno degli insetti era già morto. L'altro invece è stato inavvertitamente liberato. Il cittadino ha informato il Comune dell'accaduto vista la pericolosità dell'animale. Infatti, la vespa mandarinia non solo è il calabrone più grande del mondo, ma ha un pungiglione di circa 6 millimetri e può iniettare un potente veleno. Come se non bastasse questo insetto è molto aggressivo e tende a proteggere strenuamente i propri nidi.
Nicola Bressi, direttore del Museo di Storia naturale di Trieste, preferisce andare cauto: «L’insetto potrebbe essere stato scambiato anche per un calabrone un po' più grosso. Anche perché i calabroni sono soliti fare i nidi sui tetti, mentre le vespe mandarinie nidificano sugli alberi. Fatta questa premessa la presenza di questi insetti asiatici non sarebbe una novità in Italia».
La vespa mandarinia è stata infatti segnalata in Liguria e in Piemonte. Dal 2002 sono stati fatti degli avvistamenti sia nel nord-ovest dello Stivale che in Francia. L'animale è comunque originario dell'estremo est e più precisamente da paesi quali Corea del Nord, Russia orientale, Cina, Taiwan, Nepal, India, Sri Lanka e soprattutto Giappone.
Ma che tipo di danni può provocare la vespa mandarinia? «Dalla Liguria non ho mai avuta notizia di attacchi all'uomo. Invece sappiamo che questo calabrone gigante è molto aggressivo nei confronti delle api, ed è un vero e proprio problema per l'apicoltura», racconta Bressi.
Non vuole creare allarmismi il sindaco di Muggia Laura Marzi, che però invita allo stesso tempo alla prudenza: «Sicuramente è da verificare l'attendibilità della segnalazione, anche perché mi risulta che questo animale sia estremamente raro in Europa. Ad ogni modo se si dovesse incorrere in un simile insetto invito la cittadinanza a fare attenzione e a contattare subito le autorità».
Tra gli accorgimenti suggeriti dagli esperti quello di non avvicinarsi ai nidi e di fare particolarmente attenzione alle bevande zuccherose o alcooliche: essendone attratte le vespe mandarinie potrebbero infilarsi dentro una bottiglia o una lattina, quindi massima attenzione. L'ultimo elemento della vicenda riguarda il luogo in cui sono stati rinvenuti i due insetti.
«I nostri calabroni sono soliti fare il nido sui tetti, e io ne so qualcosa abitando a Barcola - conclude Bressi - però c'è da dire anche che gli animali alloctoni, in zone nuove, tendono ad adeguarsi per sopravvivere. La storia della vespa mandarinia di Muggia sarebbe comunque da verificare attraverso una visione dell'insetto morto».
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