Alla Stazione Marittima di Trieste le toilette diventano “gender neutral”

Il cartello è stato voluto dagli organizzatori del convegno “Siam Uq24”, la conferenza internazionale di matematica applicata 
Micol Brusaferro
L’indicazione della toilette “gender neutral” alla Marittima. Lasorte
L’indicazione della toilette “gender neutral” alla Marittima. Lasorte

TRIESTE Alla Stazione Marittima di Trieste le toilette diventano “gender neutral”. Il cartello esposto fuori dai servizi igienici è stato voluto dagli organizzatori del convegno “Siam Uq24”, la conferenza internazionale di matematica applicata organizzata nei giorni scorsi nella struttura. Uno scatto al simboletto che mostra una figura per metà maschile e per metà femminile ha fatto rapidamente il giro dei social suscitando interesse e soprattutto curiosità da parte di tanti utenti.

Gianluigi Rozza, professore ordinario di analisi numerica alla Sissa, la Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste, e uno dei presidenti del comitato organizzatore di Siam Uq24, spiega che

«è stata una scelta fortemente voluta per accogliere tutte le persone presenti nel migliore dei modi, sia alla Stazione Marittima sia al Savoia Excelsior Palace, nei luoghi quindi dove si è svolto l’evento. La scienza non ha diversità e lo stesso termine diversità credo sia ormai superato. Si tratta solo di una delle tante iniziative che ci vedono impegnati su questo fronte. E dai feedback ricevuti credo che tutto sia stato molto apprezzato».

A dimostrazione dell’attenzione verso questi argomenti, in apertura di Siam Uq24, il 26 febbraio la Sissa ha ospitato “The Power of Diversity in Uncertainty Quantification”, un workshop di introduzione alla “Quantificazione dell’Incertezza”, ma anche un appuntamento voluto per una sensibilizzazione della comunità scientifica sui temi di inclusione, del bilanciamento di genere e della diversità. Sui social intanto, dove la foto del cartello è diventata virale, molti auspicano che la soluzione temporanea adottata in occasione del convegno possa estendersi anche ad altri luoghi della città, in modo permanente.

In alcuni Paesi le “toilette gender neutral” sono già una realtà in spazi pubblici e privati, chiamati anche “bagni inclusivi”, aperti quindi a chiunque, senza distinzione precisa tra maschi e femmine. Ambienti unisex dove i simboletti della donna e dell’uomo all’esterno si fondono o semplicemente vengono eliminati.

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