Alla scoperta del “cuore” di Esof: Trieste tra trasformatori e decori art déco

TRIESTE Un vero e proprio tour tra un passato glorioso e un presente “work in progress”, quello effettuato dai primi 25 lettori della community di “Noi Il Piccolo” che ieri mattina si sono visti spalancare le porte del quartier generale di Esof 2020, alloggiato quasi interamente negli splendidi spazi della Sottostazione elettrica di riconversione di Trieste - l’allora Transformatorenstation - in Porto vecchio, concessa in uso dal Comune alla Fondazione Internazionale Trieste.
I lettori, molti dei quali entrati per la prima volta all’interno di questo gioiello di archeologia industriale, sono rimasti affascinati dall’ottimo stato di conservazione dei quadranti di manovra («in marmo - come specificato da Paola Rodari, responsabile del Science in The City Festival, uno dei due eventi in cui si divide Esof2020 - perché materiale nobile e, allo stesso tempo, di scarsa resistenza termica») di quello che, insieme alla vicina Centrale idrodinamica, rappresentava il cuore pulsante del vecchio scalo della Trieste imperiale.
Deus ex machina e champion di Esof2020, Stefano Fantoni ha accolto gli attenti visitatori sottolineando come questo evento rappresenti «un’occasione importantissima per la città e la regione ma anche per la nuova Europa che ha creduto fortemente in Trieste, un treno che se perdiamo lo perdiamo per sempre». Lasciata la vasta sala quadri, attraverso una rampa di scale con una ringhiera in ferro battuto che i visitatori hanno particolarmente apprezzato, assieme alle decorazioni geometriche e floreali art déco presenti lungo le pareti, superati i retrostanti trasformatori, i lettori della community sono stati accompagnati dall’event project mamager di Esof2020, Maja de’ Simoni, sulla terrazza dell’edificio, una sorta di mini attico per riunioni con vista aperta sul lastrico solare. Lì de’ Simoni, con l’ausilio di una planimetria ha tracciato le direttrici di quello che tra un anno esatto sarà il villaggio di Esof2020, che vedrà coinvolto una parte del Magazzino 26, il costruendo centro congressuale, che il Trieste convention center sta realizzando, e l’agorà di fronte al Molo zero. «Siamo ottimisti sulla conclusione dei lavori - ha specificato de’ Simoni -. Come potete osservare procedono alacremente. Si tratta di una struttura congressuale che mancava alla città e che la stessa erediterà». Quindi tutti fuori sulla terrazza a godersi una canicola estiva di fine primavera e i rumori assordanti dei macchinari all’opera, segno inequivocabile che lì sotto c'è attività.
Tornati al primo piano, giunti nella piccola sala conferenze, i lettori di Noi il Piccolo hanno assistito alla visione del video promozionale di Esof2020, che come spiegato da Paola Rodari «conta sulla partecipazione dello scrittore Paolo Giordano, dell’archistar Massimiliano Fuksas e dell’astrofisica Maria Branchesi, annoverata tra i cento scienziati più famosi al mondo». E dove, poco prima di mezzogiorno è giunto Bruno Della Vedova, Scientific Programme Manager di Esof2020, il quale dopo avere spiegato la mission dell’evento europeo ha chiesto a tutti una mano a diffondere il più possibile quanto visto e apprezzato. —
L.P.
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