Alla Revas scatta la cassa integrazione

In attesa dell’udienza in Tribunale del 29 settembre in cui potrebbero palesarsi nuovi acquirenti
Silvano Trieste 18/08/2015 Presidio lavoratori Revas
Silvano Trieste 18/08/2015 Presidio lavoratori Revas

Con il fiato sospeso nell’attesa dell’udienza del 29 settembre sull’istanza di fallimento presentata dalla Procura a causa di una massa debitoria stimata in 20 milioni, alla Revas, l’azienda metalmeccanica insediata nell’ex sede della Stock di via Caboto, scatta la cassa integrazione straordinaria. Parte da lunedì 7 settembre, sarà a rotazione e potrà avere una durata massima di un anno. L’accordo con i sindacati è stato raggiunto un paio di giorni fa secondo quanto riferiscono Stefano Borini (Fiom-Cgil) e Umberto Salvaneschi (Fim-Cisl). «Vigileremo affinché il meccanismo di rotazione colinvolga tutti e ogni dipendente possa lavorare almeno un paio di settimane al mese», assicura Salvaneschi. E Borini spiega che dei 132 dipendenti, la “cassa” aperta comunque per tutto l’organico, dovrebbe interessare quotidianamente solo 20-25 persone. «E comunque - specifica - è pressoché scontato che non si protrarrà per un anno intero perché anche in base ai tempi della procedura ci saranno al massimo quattro mesi per arrivare alla conclusione della nuova trattativa». Gli avvocati della Revas, Giulio Quarantotto e Luciano Sampietro, hanno portato a conoscenza del Tribunale l’esistenza di tre manifestazioni di interesse avanzate da aziende regionali intenzionate a proseguire l’attività della Revas. Il 29 però dovranno essere presentati eventuali piani risanamento finalizzati alla salvaguardia dell’attività produttiva e dei livelli occupazionali.

L’azienda ha comunque già fatto sapere che non è in grado di pagare gli anticipi sul trattamento di “cassa”. Secondo quanto fa sapere Borini la maggior parte degli stipendi di agosto potranno essere pagati appena dal 15 settembre, mentre proprio ieri una parte del personale ha ricevuto la paga di luglio e un’altra parte appena il saldo di giugno. La situazione dunque resta drammatica. «Contiamo di sapere qualcosa in più sulle prospettive future - afferma il segretario di Fiom-Cgil - nell’incontro che avremo con i vertici aziendali mercoledì 23 settembre, sei giorni prima dell’udienza. Già lunedì prossima terremo un’assemblea nello stabilimento in concomitanza con un’ora di sciopero, mentre continua lo stato di agitazione». La Revas può continuare la propria attività e di conseguneza a mantenere in servizio una parte del personale in particolare per le lavorazioni che fa per conto di Wartsila, ma le commesse devono essere implementate nell’ambito di un progetto più ampio. «É indispensabile che si faccia avanti - sottolinea Borini - un interlocutore unico e globale». Già in sede giudiziale, l’avvocato Quarantotto aveva sottolineato che la volontà della “difesa” è quella di trovare una soluzione unitaria evitando lo spezzatino dei rami d’impresa». E intenzione del sindacato e di Fiom-Cgil in particolare è quello di coinvolgere nella trattativa la Regione, «perché oltretutto la sede di via Caboto era stata comprata con un finanziamento del Frie». (s.m.)

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