Alla Regione 10 giorni per dire se in Ferriera l’Aia viene rispettata

Entro dieci giorni la Regione deve emanare l’atto conclusivo della verifica del rispetto da parte di Siderurgica Triestina delle prescrizioni previste per lo stabilimento siderurgico di Servola dall’Autorizzazione integrata ambientale. L’intimazione è partita dai giudici del Tribunale amministrativo regionale del Friuli Venezia Giulia che senza questo atto hanno dichiarato di non poter decidere in merito all’ordinanza di Roberto Dipiazza. Il sindaco ha ordinato all’azienda di contenere la produzione mensile di ghisa entro le 34mila tonnellate «ai fini della tutela della salute pubblica». Siderurgica Triestina però è ricorsa al Tar e i giudici riunitisi sabato hanno rimandato la decisione a una nuova seduta fissata per l’11 gennaio 2017. «Il rispetto di eventuali limiti - si fa notare in ambienti aziendali - va controllato su base annuale. Non è necessario quindi che la riduzione sia drastica o immediata». Vero è, come fatto rilevare anche da fronte sindacale, che se l’obbligo di mantenere la produzione a livelli bassi fosse definitivo, dopo un certo periodo di tempo nello stabilimento siderurgico triestino il conto economico non tornerebbe più. Giovanni Arvedi ha sempre affermato che per farlo stare in piedi servono tre gambe: l’area a caldo, oltre al laminatoio e alla logistica.
Nella propria ordinanza Dipiazza, oltre a intimare il mantemimento delle produzione sotto le 34mila tonnellate mensili, chiedeva a Siderurgica Triestina di comunicare settimanalmente al Comune, alla Regione, all’Arpa, alla Provincia e all’Azienda sanitaria un report riepilogativo della produzione giornaliera di ghisa in modo da permettere una verifica dell’andamento temporale produttivo dello stabilimento. Il sindaco inoltre ha diffidato la Regione a concludere il procedimento relativo agli interventi strutturali per l’altoforno. È la stessa Aia infatti a stabilire che la ghisa debba restare sotto le 34mila tonnellate mensili finché non siano stati conclusi tutta una serie di interventi strutturali sull’altoforno.
Un sopralluogo congiunto si è svolto in Ferriera il 13 settembre e avrebbe verificato il rispetto delle prescrizioni. Fatto questo, Siderurgica Triestina ha ritenuto che non ci fosse bisogno di ulteriori adempimenti per poter aumentare la produzione. Il Tar però sottolinea che l’Aia stabilisce che «l’accertamento del completamento degli interventi verrà effettuato da Regione previo sopralluogo congiunto degli Enti che partecipano alla Conferenza di servizi». Ma anche che «impone di concludere detto segmento procedimentale con un atto formale della Regione la quale, se del caso, può anche a limitarsi a fare proprie le risultanze del sopralluogo congiunto effettuato in data 13 settembre 2016».
Quel giorno Siderurgica Triestina in una nota aveva riferito che in mattinata si era svolto nello stabilimento un sopralluogo congiunto che, veniva sostenuto, «ha permesso la verifica degli interventi strutturali di risanamento previsti sull’altoforno. Gli enti preposti - aveva concluso St - hanno potuto così verificare direttamente l’effettuazione dei lavori previsti già accertata dall’Arpa nel corso di quattro sopralluoghi ispettivi fatti dopo la comunicazione di fine lavori». La Regione attraverso l’assessore all’Ambiente Sara Vito aveva ribadito «la massima attenzione sull’iter procedurale e sui controlli attraverso l’Arpa» e aveva riconosciuto all’azienda «gli interventi fatti finora che - chiudeva la nota - hanno portato significativi effetti per quanto riguarda le emissioni in atmosfera».
I giudici però hanno ora affermato che «il verbale del precitato sopralluogo non può sostituire il necessario atto regionale, anche di natura meramente accertativa, atteso che il primo costituisce adempimento istruttorio prodromico e distinto dal secondo». E l’atto conclusivo non risulta ancora emanato: da qui l’intimazione del Tar alla Regione a farlo entro dieci giorni e la necessità di aggiornare la Camera di consiglio all’11 gennaio per poter decidere sul ricorso contro l’ordinanza del sindaco.
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