Alla Julia la matematica s’impara giocando

Successo per la riproposizione dei laboratori presentati dagli studenti più grandi a quelli più piccoli

Il Nucleo di Ricerca didattica del Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università ha organizzato alla “Divisione Julia” in viale XX Settembre la dodicesima edizione del progetto “La matematica dei ragazzi: scambi di esperienze tra coetanei”, un incontro tra allievi di scuola primaria e secondaria finalizzato appunto allo scambio delle conoscenze matematiche.

La manifestazione, riproposta con cadenza biennale fin dal 1996, è inclusa tra le attività del Piano nazionale Lauree scientifiche (Progetto locale “Matematica”) e prevede tredici laboratori «presentati da ragazzi a ragazzi» dall’ultima classe della scuola dell’infanzia fino alla quarta del liceo scientifico. A prendere parte all’iniziativa non sono soltanto le scuole della provincia, ma anche istituti del resto della regione e alcune classi provenienti da Parenzo, per un totale di circa mille giovani.

«Chi gestisce e presenta i laboratori accoglie grandi e piccoli lavorando sulle capacità espositive e su diversi registri linguistici», spiega Martina Rocco, del Comitato organizzativo. «L’interessamento dei ragazzi osservato nel corso degli anni - aggiunge - ha sempre avuto riscontri positivi, sfociando in un miglioramento sia della loro condotta relazionale che del loro apprendimento didattico». Il progetto rappresenta inoltre un’occasione per organizzare laboratori che permettano di motivare anche i giovani visitatori, convinti che la matematica sia una disciplina noiosa e troppo impegnativa, affinché cambino idea. Attraverso l’attività del gioco, che è generalmente considerata un’esperienza diversa rispetto all’apprendimento, ecco che compaiono laboratori come “TravasiTraTreVasi”, “Qual è la festa?” e “Matematica da giardino”. Per i bambini delle scuole dell’infanzia e primarie infatti «il gioco rimane il catalizzatore dell’attività didattica ed è motivo di stimolo per tutti, indipendentemente dalle loro capacità». Il gioco, «proprio come la matematica, è un’attività intellettuale, disinteressata, e il gioco matematico, in particolare, attiva la mente allo stesso modo di un problema: richiede ragionamento, necessita di conoscenze matematiche elementari o specifiche, diverte ed è il mezzo più adeguato per sviluppare il pensiero astratto». Tra coetanei, dunque, a quel punto avviene uno scambio costruttivo di conoscenze che «produce un atteggiamento favorevole nei confronti della matematica».

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