Alla Diocesi triestina 200 mila euro per un convegno su scienza e fede
TRIESTE Se non è la manna dal cielo poco ci manca. Vale 200 mila euro il finanziamento della Regione alla Diocesi di Trieste per organizzare un convegno e una serie di momenti di formazione sul rapporto tra scienza e fede. La somma è contenuta nell’assestamento di bilancio e nel centrosinistra già viene definita una «devota marchetta» da parte del cattolicissimo presidente Massimiliano Fedriga. La giunta difende però a spada tratta la scelta, ritenendo doveroso organizzare un momento di riflessione teologica sul tema in contemporanea all’evento scientifico internazionale Esof 2020.
La manovrina estiva spiega che il progetto denominato Trieste Research Institute on Ethics, Science and Theology in Ecumenical context sarà «rivolto a esperti, al grande pubblico e alle scuole con l’obiettivo dell’approfondimento del rapporto tra scienza e fede in relazione agli sviluppi della scienza e della tecnica e al cosiddetto pluralismo culturale e religioso. Il progetto prevede l’organizzazione di un convegno teologico internazionale, in collaborazione con il mondo accademico, la realizzazione di eventi formativi e informativi a più livelli e di eventi formativi per le scuole».
In Prima commissione l’opposizione storce il naso davanti a una posta che più puntuale non si può, ma l’assessore Alessia Rosolen stoppa le obiezioni sull’opportunità di prevedere un incontro organizzato da religiosi a latere di un evento internazionale di scienziati. «È una scelta politica», dice l’assessore, che rivendica come propria la decisione, sebbene a palazzo si mormori che il tutto è stato voluto direttamente dal governatore.
Rosolen sottolinea che «a fianco al tema della ricerca, durante Esof si porrà l’attenzione anche su temi legati all’etica e ai limiti dell’applicazione di qualsiasi tipo di ricerca. Bisogna capire fin dove è giusto arrivare e un approfondimento filosofico-culturale mi sembra opportuno: la Curia ce lo ha proposto e verranno coinvolte personalità di primissimo piano, uomini di fede e laici». Tra questi si dice che potrebbe esserci anche il segretario di Stato del Vaticano, monsignor Pietro Parolin. Per l’assessore «non tutto quel che facciamo può avere nella scienza e nella ricerca la sua spiegazione, come nel caso della bioetica e del fine vita. Devota marchetta? Allora lo è tutta la filosofia».
Ma il Pd incalza con il consigliere Roberto Cosolini: «Presenteremo un emendamento per trasformare il contributo con nome e cognome in un bando sul tema del rapporto tra scienza e bioetica cui possano accedere oltre che la Diocesi anche altri soggetti. Per garantire la pluralità e la laicità dell’approccio».
Fresco a sua volta di 100 mila euro della Regione per la Fondazione che organizza Esof, il professor Stefano Fantoni risponde in modo diplomatico: «C’è un interesse della Curia a realizzare un evento a Esof assieme ad altre confessioni. Le problematiche connesse alla bioetica non sono effettivamente tipiche della religione, ma nelle precedenti edizioni di Esof ci sono state diverse discussioni sul rapporto tra scienza e fede. Mi auguro ci sia possibilità di un confronto anche a Trieste: sono aperto alla discussione, mantenendo ciascuno con il suo punto di vista». —
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