Alla Burgo solidarietà prolungata di un anno. Sindacati in allarme

TRIESTE. Ci sarà un secondo anno di solidarietà contrattuale alla Cartiera del Timavo, lo stabilimento del gruppo Burgo situato nei pressi di Duino, a cavallo tra le province di Trieste e Gorizia. Alcuni giorni orsono, nella sede confindustriale triestina, azienda e sindacati si sono accordati al fine di protrarre l’ammortizzatore sociale per un ulteriore periodo di 12 mesi, a partire dal prossimo 1° febbraio.
Un prolungamento che appariva scontato, dal momento che il primo anno “solidale” è ormai evaporato, con crescente preoccupazione dei sindacati, senza alcuna novità di rilievo sul fronte della riconversione industriale: l’ultimo vago segnale era giunto a metà ottobre dall’amministratore delegato Ignazio Capuano, che aveva accennato alla ricerca di un partner industriale per la specifica situazione duinese.
«Adesso non c’era alternativa al rinnovo della solidarietà», ha riassunto il segretario regionale di Fistel Cisl (prima sigla sindacale in fabbrica), Massimo Albanesi. La logica, che ha portato a questa seconda firma, è analoga a quella che motivò il ricorso alla solidarietà per sbloccare l’aspra trattativa risalente all’autunno 2015: gestire gli esuberi e impostare un progetto industriale tale da consentire la riapertura di una seconda linea produttiva, mirata a sfornare cartoncino anzichè la tradizionale e sempre meno venduta carta per l’editoria. Solidarietà non lieve quella sopportata da una base che comincia a essere recalcitrante: 124 gli esuberi su 348 addetti, scesi di una ventina tra dimissioni, trasferimenti, pensionamenti. Il taglio alle paghe si mantiene in media tra il 20 e il 25%. Si viaggia su 4 giornate lavorative, 3 di riposo, 1 di solidarietà; operano 8 squadre invece che 9. Se accanto all’unica linea funzionante ne fosse attivata un’altra, sarebbe possibile recuperare una settantina di posti.
Il prossimo primo febbraio le rappresentanze sindacali dell’intero gruppo (11 stabilimenti di cui 7 nell’area triveneta) saranno convocate ad Altavilla Vicentina, dove opera il quartier generale dell’azienda e dove la dirigenza informerà sull’andamento commerciale-finanziario relativo al 2016. Ma difficilmente da quella sede uscirà qualche aggiornamento sulla situazione duinese.
«Burgo ha preferito avviare la riconversione di Avezzano - commenta l’esponente della Cgil Maurizio Goat - e in tutta Europa i gruppi maggiori stanno pensando di variare la produzione. Rischiamo di arrivare buoni ultimi». «Tutto slitta pericolosamente oltre il 2018», incalza il segretario regionale di Uilcom Luca Mian. Così i sindacati territoriali premono - ricorda Albanesi - affinchè si torni al ministero dello Sviluppo Economico, per andare in pressing sulla taciturna azienda e capire qualcosa di più sul se/come/quando decollerà la promessa riconversione. Perchè al momento si naviga in altissimo mare, valutazione sulla quale converge il giudizio molto critico di Cisl, Cgil, Uil. Non è nemmeno chiaro se il progetto da 40 milioni di euro, illustrato nell’aprile dello scorso anno dall’ex a.d. Paolo Mattei alla presenza del governatore Serracchiani, venga ancora condiviso dall’attuale management e soprattutto dal direttorio bancario che di fatto ha “commissariato” il gruppo cartario.
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