Alla A2A produzione da 850 megawatt: spazio anche per il porto
L’azienda spenderà 400 milioni per la riconversione. E saranno garantiti 100 posti di lavoro con attività collaterali
MONFALCONE. Al posto dell’attuale area dove c’è la Centrale termoelettrica a carbone non ci sarà soltanto un’area energetica. Il progetto di A2A infatti, come spiega il bilancio di sostenibilità presentato parecchi mesi or sono, prevede una centrare mista a gas metano e drogeno ridotta (3 ettari al posto degli attuali 19), la demolizione del camino che ha 150 metri e la costrizione di uno da soli 60. Ma sarà fatto spazio per una fascia boscata larga 30 metri e lunga 500, e ci sarà anche la banchina a disposizione dell’Autorità di sistema per i servizi tecnici portuali.
A2A spenderà 400 milioni per riconvertire la centrale che avrà una potenza di 850 megawatt, un rendimento elettrico del +63%, riduzioni del 100% di ossidi di zolfo e polveri, -76% di quelle di azoto e -64% di Co2. L’energia sarà prodotta da una turbina a gas abbinata a una nuova turbina a vapore che sarà collocata nell’attuale sala macchine dei gruppi 2 e 3. E il nuovo impianto con turbogas, camini e caldaia a recupero, come prevede il progetto, sarà realizzato in un’area parzialmente libera della centrale individuata per la lontananza dall’abitato e per la facilità di connessione alle reti esistenti. Oltre all’impianto a ciclo combinato il gruppo A2A ha confermato anche tutta una serie di attività collaterali per mantenere i livelli di occupazione che una centrale a gas non riesce a garantire (attualmente ci sono un centinaio di lavoratori). Tra i progetti quello dell’installazione di pannelli fotovoltaici a terra su alcuni edifici e sulle pensiline del parcheggio. E all’interno delle sale macchine dei gruppi 1-2 e del gruppo 3 sono previsti altri sistemi necessari alla sicurezza e alla stabilità della rete e a supporto degli impianti rinnovabili come i compensatori sincroni con la modifica degli attuali alternatori e sistemi di accumulo elettrico o termico.
Un’organizzazione produttiva che dovrebbe permettere, come previsto da un accordo siglato con i sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil e le sigle territoriali di categoria, di mantenere 100 posti di lavoro. Strategia confermata da A2A guidata dall’ad Renato Mazzoncini, che è il secondo produttore di energia in Italia, il secondo nelle reti di distribuzione elettrica, uno dei primi nelle reti del gas e leader nei servizi ambientali e che punta a diventare una Life company con un nuovo modello industriale che punta al green. Proprio in giugno scorso A2A e Ardian (società di investimento di private equity indipendente con sede in Francia) hanno firmato un term-sheet non vincolante per una partnership nella generazione e fornitura di energia in Italia. A2A e Ardian puntano a far diventare questa partnership una delle piattaforme leader in Italia nella transizione energetica e la centrale di Monfalcone è uno dei cardini. —
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