Alitalia taglia il volo delle 8 per Roma da Trieste
UDINE Un collegamento diretto in meno al mattino, uno in più al pomeriggio. L’offerta “summer” di Alitalia, al via dal 25 marzo, rimodula unilateralmente l’agenda dei voli da Ronchi dei Legionari direzione Roma Fiumicino: da tre a due partenze al mattino (con la prima anticipata di 35 minuti, dalle 7.05 attuali alle 6.30, e il taglio di quella delle 8.05), da una a due nel pomeriggio. Qualche utente non sarà contento, specie della levataccia, e anche Trieste Airport - pur rilevando che si resta comunque a quattro partenze giornaliere - non condivide l’anticipo, tanto da avere avviato una trattativa con la compagnia per un possibile dietrofront sul collegamento iniziale. Anche l’assessore regionale ai Trasporti Mariagrazia Santoro si dice «perplessa» rispetto all’anticipo. Gli aerei diretti a Fiumicino – una tratta da un’ora e dieci minuti – partono oggi da Ronchi alle 7.05, alle 8.05, alle 11.10 e alle 19. Il nuovo orario prospettato da Alitalia fissa invece le partenze alle 6.30, alle 11.10, alle 15.35 e alle 19.20, tagliando dunque un volo al mattino e recuperandolo nel pomeriggio. Vengono anche modificati gli orari del ritorno. A Fiumicino si partirà direzione Friuli Venezia Giulia alle 9.15 (come adesso), alle 13.40 (e non più alle 14.55), alle 17.15 (e non più alle 18.45) e alle 21.35 (e non più alle 21.25).
Marco Consalvo, direttore generale della società di proprietà esclusiva della Regione Fvg, conosce da giorni il piano di Alitalia. E pure la motivazione dei ritocchi da fine marzo a fine ottobre. La compagnia è soddisfatta del “point to point” (che vale la metà del traffico da Ronchi su Roma), vale a dire delle presenze sulle rotte aeroporto su aeroporto, senza coincidenze, mentre intende incrementare il numero dei passeggeri su Fiumicino interessati poi a proseguire verso altre destinazioni (l’altra metà del traffico). Di qui la partenza anticipata: arrivare a Roma prima delle 8 significa, dal punto di vista di Alitalia, favorire le coincidenze. Trieste Airport comprende, ma non si adegua. «Non è un disagio eccessivo, tenuto conto che la partenza per Monaco è fissata alle 6.10, ma capiamo che qualcuno possa non gradire e abbiamo dunque chiesto alla compagnia di prevedere la prima partenza in orario successivo – spiega Consalvo –. L’ideale sarebbe attorno alle 7.30, ma ci accontenteremmo anche di ritornare alle 7.05. Ci hanno promesso una risposta entro la fine della prossima settimana».
Meno dolorosa, a sentire la governance di Ronchi, è invece la cancellazione del volo delle 8.05. «È una questione di rotazione di aerei – fa sapere ancora il dg –. È vero che perdiamo un collegamento al mattino, ma dal punto di vista sostanziale non ci saranno riduzioni di sedute. Da tre macchine da 100 posti ciascuno si passa infatti a due macchine da 160».
Il riassetto arriverà cinque giorni dopo l’inaugurazione del polo intermodale. Un evento che Trieste Airport vorrebbe accompagnare anche con un incremento dei voli. Le trattative sono aperte su più fronti, fa sapere Consalvo, anticipando però solo la ripresa del collegamento su Tirana e confermando l’obiettivo Francoforte. «Il resto verrà. Preferisco non dire nulla prima dei contratti firmati. E, in ogni caso, godiamoci la straordinaria novità del polo». Una sottolineatura che è anche del presidente Antonio Marano: «Stiamo per inaugurare una struttura realizzata in soli 13 mesi, abbiamo risanato un’azienda che era fallita portandola a un valore di 70 milioni di euro ed entro un mese bandiremo la gara per la privatizzazione. Mi pare un ottimo lavoro, ma le considerazioni si completeranno quando apriremo le buste». L’imposizione del nuovo orario da parte di Alitalia? «Con loro c’è un atteggiamento dialettico, con la complessità di dover trattare con una compagnia commissariata. La leva commerciale di un aeroporto regionale è modesta ed è per questo che abbiamo portato sul tavolo dell’azionista una strategia che prevede l’ingresso di un socio industriale, il modo più adeguato per migliorare la competitività del nostro aeroporto».
L’operazione avviata con delibera di giunta regionale consiste nella cessione del 45% di Aeroporto Fvg, con opzione di acquisto di un ulteriore 10% al verificarsi di prestabilite condizioni di crescita, da riscontrare in un periodo non inferiore ai tre anni. L’incasso per il 45%? In considerazione della ristrutturazione societaria degli ultimi due esercizi, si dovrebbe aggirare intorno ai 30 milioni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo