Alienazioni, il piano è ancora fermo ai box

Il programma del Comune per il 2017-2019 per la vendita di edifici e terreni resta per ora sulla carta
Foto Bruni 06.01.14 Palazzo Carciotti
Foto Bruni 06.01.14 Palazzo Carciotti

Il piano alienazioni del Comune per il triennio 2017-2019 è ancora fermo ai box. L’attacco al mercato immobiliare per reperire risorse con la vendita di edifici e terreni di proprietà comunale è per ora in gran parte ancora tutto sulla carta. Così come i circa 80 milioni che potrebbero essere incassati dalla vendita di edifici, ville storiche incluse, terreni e diritti Peep inseriti nel piano. C’è stato il colpaccio realizzato con la vendita della Fiera di Trieste lo scorso aprile, che è stata battuta a 12 milioni, di cui poco meno di quattro sono andati al Comune. E c’è lo stop forzato per quanto riguarda la vendita dell’area del Broletto, che dovrebbe portare nelle casse comunali sette milioni di euro, ma per la cui assegnazione è necessario attendere che si sbrogli il nodo della gestione dei trasporti pubblici in Friuli Venezia Giulia. Altre aste in ballo al momento non ce ne sono.

L’assessore con delega al Patrimonio immobiliare Lorenzo Giorgi è fiducioso: «Entro quest’anno partiranno le aste per Palazzo Carciotti (si parla di una stima di circa 25 milioni di euro), per l’ex casa di riposo Don Marzari di Borgo San Nazario (un milione e 600mila euro) e per l’autorimessa comunale Rotonda del Boschetto, oltre a cinque altri lotti di minor valore. Contiamo che queste vendite offrano maggior respiro alle casse comunali». Ma, incalzato in una seduta della IV Commissione dal consigliere Antonio Lippolis (Lega Nord) che sottolinea come vi siano da tempo strutture che si cerca di vendere senza risultato, sottolinea: «Abbiamo problemi di personale: stiamo parlando di predisporre bandi per lotti importanti e l’oggettiva carenza di persone è sempre più pressante».

Per il mercato ortofrutticolo, altro pezzo da novanta tra le proprietà comunali che si è deciso di vendere, l’asta non partirà finché non sarà trovata una diversa sistemazione: gli occhi sono ancora puntati sull’area dell’ex Duke, quella che un tempo ospitava lo spaccio del marchio di salumi triestino, perché sarebbe esterna al sito inquinato di interesse nazionale e vicina alla grande viabilità. La vendita dell’area che si estende tra via Giulio Cesare e via Ottaviano Augusto dovrebbe portare nelle casse comunali 26 milioni.

C’è invece un ripensamento importante per quanto riguarda la vendita dell’ex Meccanografico, di fianco alla stazione ferroviaria di Campo Marzio, per cui Giorgi aveva inizialmente ipotizzato una messa all’asta nell’anno in corso. «Oggi vale circa un paio di milioni di euro, perché si trova in una zona abbandonata – spiega Giorgi –. Ma la situazione potrebbe cambiare notevolmente dopo lo spostamento del Mercato ortofrutticolo e la vendita dell’area. Se al posto del Mercato venisse realizzata una spa e un centro wellness, come piacerebbe al Sindaco, o un albergo, la zona acquisterebbe maggior valore. Perciò sulla vendita dell’ex Meccanografico meglio rallentare: un domani potrebbe valere molto di più».

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