Alice, Matteo e Nicola i nomi top del 2018 ma l’anagrafe è sempre più multiculturale

Alice tra le bambine, Matteo e Nicola tra i bambini: sono questi i nomi singoli più gettonati del 2018 tra le famiglie goriziane. Se però si considerano le variabili grafiche, si scopre che il più frequente in assoluto è quello che riporta a San Nicola.
Spazio alla fantasia
Anche lo scorso anno mamme e papà hanno dimostrato ampia fantasia di fronte all’ufficiale di Stato civile chiamato a registrare il nome dei pargoli. In alcuni casi, le differenze sono minime, come una “acca”, una “esse” o una “e”, ma, nel complesso, per i 210 bambini registrati al Comune di Gorizia nel corso del 2018 sono stati scelti 172 differenti nomi: i 113 maschi se ne sono divisi 96, mentre le 97 femmine se ne sono divisi 76.
Detto della varietà, viene da sé che anche i nomi più diffusi si possono contare sulle dita di una mano. Le ripetizioni, però, riguardano più le bambine che i bambini. Sono 35 le femminucce che a scuola potranno trovare un’omonima contro i 32 maschietti.
Nomi al top
Con quattro preferenze, in testa alla classifica c’è Alice, seguita a una lunghezza da un gruppo formato da Aurora, Gioia, Giorgia, Giulia e Ludovica. Tre sono anche i Matteo e i Nicola, con quest’ultimo che però “raddoppia” il risultato grazie ai tre quasi omonimi: i due Nicholas e il Nicolas che lo affiancano. Considerando le variabili, il secondo gradino del podio spetterebbe quindi alla doppia “doppia coppia” Gabriel-Gabriele e Samuel-Samuele.
Sono in tutto 13 i nomi doppi della colonna “azzurra”. Oltre a Nicholas, Gabriel, Gabriele, Samuel e Samuele, avranno un omonimo anche Christian, Daniele, Francesco, Leo, Manuel, Mattia, Paolo e Raffaele. Tornando alle bambine, sono invece 8 le coppie al femminile. Si tratta di Carlotta, Emma, Eva, Giada Iris, Nina, Noemi e Stella.
Scelte multiculturali
Scorrendo la lista si capisce che la città è sempre più multiculturale. Accanto ai nomi tradizionali italiani si trova una schiera di scelte che denotano le svariate origini geografiche o religiose delle singole famiglie di origine. Per distinguere tra chi vuole essere a tutti i costi esotico e chi pesca nella propria storia familiare e sociale sarebbe necessario associare i nomi ai cognomi, ma anche questo non sarebbe esaustivo perché magari ad essere straniera è soltanto la mamma. È, in ogni caso, probabile che Yiheng e Yuchen siano figli di coppie cinesi, come anche Jing Ru, mentre ci sono buone possibilità che Muntaha sia figlia di una coppia araba: in urdu significa infatti “alto status”.
Della pletora di k, j, h, x, y inseriti un po’ ovunque, emerge anche un molto classico, ma ormai sempre più desueto, Mario. Viceversa l’unica Maria è associata a Natalya e quest’ultimo è anche uno dei pochi nomi doppi dati nel 2018 (Gabriella Adelina e Bruna Amira tra le femmine; Mattia Ciprian, Pedro Reynaldo e Samuele Gerardo tra i maschi).
fattori “A” e “M”
Sembra che mamme e papà abbiano predilezione per i nomi femminili con la “A” (16 per 21 bambine) e maschili con la “M” (12 per 16 bambini). Nella colonna “rosa” oltre alle già citate Alice e Aurora compaiono Agnese, Ailen, Alessandra, Alessia, Alexis, Alina, Alma, Amelia, Amila, Amina, Anna, Ariel, Aysha e Azzurra. In quella accanto ad accompagnare Matteo ci sono Manuel, Mattia, Marcus, Mario, Marko, Martino, Massimo, Mattia Ciprian, Melin, Mihael e Mirko. Per la cronaca, la “M” piace molto anche per le bambine (otto nomi, come anche la “G”) e la “A” ha successo anche per i maschi. Non a caso, si chiama Adam il primo bambino nato nel 2019 da una coppia goriziana. Il suo primato però contribuirà a sostenere la causa della lettera nella classifica del “campionato” in corso, quello che si concluderà il 31 dicembre. —
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