Alga aliena nell’Alto Adriatico: colonie nel mare di Parenzo

La Caulerpa cylindracea presente ormai in vaste aree dei fondali a nord della località istriana. Di origine indo-pacifica, resiste anche in inverno
Andrea Marsanich

PARENZO La macroalga aliena Caulerpa cylindracea sta colonizzando vaste aree dei fondali a settentrione di Parenzo, in Istria, e preoccupa non poco gli esperti sull’impatto che potrà avere a danno dell’ambiente. Questo tipo di Caulerpa, che mette totalmente a rischio le specie vegetali native, è di origine indo–pacifica, a confermare la tropicalizzazione dell'Adriatico e del Mediterraneo, fenomeno in corso da decenni e che potrebbe risultare catastrofico per l'equilibrio ambientale e la biodiversità.

Laddove appaia questa alga invasiva, è stato constatato, il fondale tende a diventare di colore verde: il massimo grado di sviluppo della colonia si registra a fine estate oppure all' inizio della stagione autunnale. Parenzo non è la prima località in cui la Cylindracea è stata avvistata nelle acque dell’Adriatico: qualche anno fa gli esperti l’avevano segnalata più a sud, sui fondali del porticciolo di Orsera, nella zona occidentale della Penisola istriana. Gli esperti della società di Pola Acquarium hanno scoperto due colonie di cylindracea situate in acque nelle vicinanze della cittadina istriana di Medolino: entrambe avevano fatto attecchire le radici a una profondità di 14 metri. «Parliamo di un’alga che non ha nemici naturali e dunque può svilupparsi ovunque – ha dichiarato la responsabile di Acquarium nonché biologa marina, Milena Micić – la sua espansione può venire contrastata dalle colonie di posidonia e da altre alghe native. Gli studi hanno confermato che la presenza della posidonia contrasta l'avanzata della cylindracea».

Queste ricerche scientifiche, attuate in Istria nel decennio compreso tra il 2004 e il 2014, hanno evidenziato la resistenza dell'alga aliena anche durante l'inverno, quando la temperatura del mare scende fino a 8 gradi. Gli inverni miti di questi ultimi anni hanno favorito lo sviluppo di una specie che può avere una crescita eccezionale: fino a 15 millimetri al giorno, il che ha impatti durissimi sulle altre specie autoctone e sugli stessi fondali. «Purtroppo è l’ennesima prova della trasformazione del Mediterraneo in un bacino tropicale – ha concluso Micić – che vede piante e pesci di mari lontani invadere le nostre acque. I cambiamenti climatici stanno presentando il conto e la cylindracea ne è una delle conseguenze».

In anni passati in Croazia era stata segnalata un’altra emergenza, quella relativa alla comparsa della cosiddetta alga killer, la Caulerpa taxifolia: ne erano state segnalate colonie in vaste aree marine della Dalmazia, in Istria e nel golfo di Fiume, generando grande allarme fra i biologi. A distruggere la quasi totalità di queste colonie erano state però le acque fredde dell’inverno. Resta da vedere cosa succederà ora con la cylindracea.

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