Alessandro, primo ufficiale sulle navi di Princess Cruises

Solca i mari di tutto il mondo a bordo di alcune delle più belle navi da crociera, con una grandissima passione per il mare fin da bambino. E’ la storia del triestino Alessandro Genzo, primo...

Solca i mari di tutto il mondo a bordo di alcune delle più belle navi da crociera, con una grandissima passione per il mare fin da bambino. E’ la storia del triestino Alessandro Genzo, primo ufficiale della compagnia Princess Cruises, che da anni viaggia attraverso i cinque continenti, toccando località da sogno.

«A tredici anni ho deciso che volevo diventare un comandate di navi da crociera, probabilmente grazie all’amore per il mare trasmessomi da mio padre – racconta -. Fin da piccolo guidavo piccole e medie imbarcazioni, pescavo, e ho iniziato ad immergermi con le bombole a sette anni. A sedici ero già una guida subacquea e ho continuato ad esserlo fino a pochi anni fa. Finito l’Istituto Nautico a Trieste, mi sono arruolato nella Marina militare e come ufficiale di complemento ho prestato servizio su varie navi, come i cacciatorpediniere Ardito, Audace e la fregata Maestrale. Gli ultimi sei mesi dei tre anni di ferma li ho trascorsi alla Scuola militare Morosini di Venezia. Nel frattempo, mentre ero a La Spezia - spiega - collaboravo con un centro immersioni a Cadimare, e durante le vacanze tornavo al centro immersioni di mio padre in Croazia».

Trascinato dall’amore per l’esplorazione dei fondali Alessandro matura l’idea di diventare una guida subacquea all’estero, in mari da favola come quelli di Sharm El Sheik, ma proprio in quel momento ecco la chiamata della Princess Cruises e l’inizio di una nuova avventura. Alessandro si imbarca come allievo ufficiale di coperta per i primi sei mesi; poi, poco prima dei 29 anni, è promosso primo ufficiale.

«L’aspetto più bello del mio lavoro - spiega - oltre alla bellezza della navigazione è uscire sull’aletta del ponte di comando al tramonto e sentire il profumo del mare, e poi il rumore della prua della nave che taglia le onde. Sono sensazioni davvero uniche – sottolinea -. In più il lavoro mi ha permesso di visitare molti luoghi splendidi: Alaska, Groenlandia, Islanda, Rio delle Amazzoni, Isola di Pasqua, Hawaii, Canale di Panama, Caraibi, Mediterraneo, mari del Nord, Asia, Africa, Sud Pacifico, Polinesia, Australia. I viaggi che mi sono rimasti nel cuore sono in particolare quelli nella Polinesia Francese, in Australia, nelle Hawaii e nel Sud Africa. Un altro aspetto da non sottovalutare è poi l’esperienza di lavorare con tantissime persone – aggiunge -. Sulle navi siamo in 1.200 di equipaggio, di oltre 47 nazionalità».

Tanti aspetti positivi, ma anche qualche episodio inaspettato. «Non dimenticherò mai un passeggero che si buttò in acqua alle 2 di notte. Stavamo navigando verso le Fijii, al momento eravamo tra L’Australia e La Nuova Caledonia. Si sentì l’allarme “uomo in mare” . Sono sceso in acqua con la “rescue boat” pochi minuti dopo, ma non si vedeva nulla. Cercammo il corpo per quasi due ore; quando avevamo quasi perso le speranze lo sentimmo urlare, e riuscimmo a recuperarlo».

Micol Brusaferro

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