Alda Balestra, da Miss Italia alla carriera di top model
È il 1970 quando la triestina Alda Balestra vince il titolo di Miss Italia. Dopo qualche anno inizia una carriera internazionale come modella tra Milano, Parigi e New York. Viene scelta da Gianni Versace per le sfilate, le sue foto appaiono su Vogue, negli States è il volto della campagna pubblicitaria dell'Oréal e appare sulle passerelle dei più noti marchi mondiali della moda, dal 1975 al 1992.
Dal 2000 Alda Balestra ha iniziato un nuovo capitolo della sua vita. Si è trasferita con la famiglia a Berlino, dove lavora nel campo della comunicazione e come pr nell'ambito dell'arte e del design. Ma i ricordi di quel mondo patinato sono ancora vivi. «Ho vinto il titolo a 16 anni, con nessuna ambizione da diva e con la paura di restare lontana da Trieste, dalla famiglia e dagli amici – racconta – ho continuato a studiare e mi sono diplomata. Ogni tanto partecipavo a qualche manifestazione a livello locale come indossatrice, mi ricordo le sfilate per Beltrame e le altre sartorie che al tempo erano molto eleganti. Dopo l'esame di maturità e un viaggio premio negli Usa per apprendere l'inglese mi sono iscritta a Lettere e Filosofia, ma il destino aveva in serbo per me una svolta. Grazie a un caro amico ho conosciuto alcuni giovani stilisti a Firenze: uno di loro era Gianni Versace, che mi ha subito ingaggiata per la sua sfilata a palazzo Pitti (al tempo disegnava Callaghan), la Giorgia Fashion mi ha proposto di posare per sei pagine di pubblicità su Vogue e così è iniziata la mia carriera come fotomodella e indossatrice».
Alda vive a Milano per un paio d'anni, poi è a Parigi e subito dopo negli Stati Uniti. «Trasferirmi a New York è stata una conseguenza “naturale” – spiega oggi - molte modelle ai tempi facevano questo percorso e poi la Grande Mela era considerata l'Olimpo della moda. Ci sono rimasta per vent'anni: il mare di Trieste mi mancava, ma a New York avevo tutto, spiagge vicine e una metropoli fantastica dove lavorare. Qui sono nati anche i miei due figli».
Tanti i ricordi di un'epoca segnata da un'esplosione creativa, nella musica, nell'arte e naturalmente nella moda. «Ho lavorato con i più grandi nomi degli anni Ottanta - ricorda Balestra - gli stilisti Ferrè, Armani, Moschino, Valentino che mi ha anche regalato il vestito da sposa. E poi Yves Saint Laurent, Karl Lagerfeld, Calvin Klein, Donna Karan, Ralph Lauren e tanti altri. E poi i migliori fotografi, come Irving Penn, Scavullo, Oliviero Toscani solo per citarne alcuni. Ho anche lavorato con le più famose modelle al mondo: Jerry Hall, Iman, Isabella Rossellini, Carla Bruni, Kate Moss, Cindy Crawford, Naomi Campbell, Linda Evangelista, Claudia Schiffer... Ho incontrato molti artisti celebri come Andy Warhol e personalità di spicco del jet set internazionale».
L'incontro più divertente? «Nell'ascensore di casa mia, a New York, con Gianni Agnelli. Ero in compagnia di una comune amica che mi introdusse dicendo "Alda, this is Johnny"».
Tra i momenti da ricordare ci sono i festeggiamenti per la firma del contratto con l'Oréal: «Traguardo celebrato dalla mia agenzia Ford con un party al mitico Studio 54».
Una volta conclusa la carriera da modella Alda resta a New York, come fashion producer, fashion editor e cura anche un documentario sulla moda come consulente tecnico e produttore associato. Poi la nascita dei due figli, una breve parentesi a Southampton e nel 2000 il trasferimento a Berlino. «Mi occupo di comunicazione e pubbliche relazioni, sopratutto nell'arte e design, organizzo eventi, promuovo nuovi artisti, "creative communication" tra industria e arte. Cerco anche di promuovere l'Italia e il capoluogo giuliano. Mi piacerebbe portare alcune mostre nella mia città, creare un dialogo culturale Berlino-Trieste. Qui ci sono tantissime persone interessanti affascinate da Trieste e la sua storia. In tutti questi anni – sottolinea ancora Balestra - ho sempre mantenuto un forte legame con la mia terra, la mia famiglia, gli amici. Le vacanze con i bambini le ho trascorse spesso a Grado».
Una vita piena di emozioni, un bagaglio enorme di memorie che ancora affiorano. E sempre nuove sfide lavorative da affrontare. Ma quali sono i ricordi più belli conservati nel tempo? «La gente si emozionava alle sfilate, si piangeva assieme quando un giovane stilista aveva successo. Poi mi ricordo i viaggi stupendi, le risate, gli incontri con ragazze e ragazzi di tutto il mondo, e allo stesso tempo si apprendevano le lingue straniere. La mia grande fortuna - conclude Alda – è stata di aver vissuto un periodo irripetibile nella moda, quando l'entusiasmo e la passione, non il denaro erano il denominatore comune; quando l'Italia era all'avanguardia e quando si credeva nel futuro».
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