Alcol a minorenni e risse: tre locali chiusi a Trieste e la movida resta vigilata
Stop per bar di via Lazzaretto vecchio, viale D’Annunzio e via della Raffineria E in via Torino sette steward confermati. L’ipotesi dell’ordinanza anti-vetro
La security che vigila la movida triestina (Bruni)
TRIESTE Troppo alcol, venduto anche a minori, e tante risse, a tal punto che il questore di Trieste Giuseppe Petronzi ha emanato tre provvedimenti di chiusura di altrettanti locali della città. E poi c’è via Torino, la strada della movida, che il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica ha deciso ieri di monitorare anche nei prossimi weekend, e forse per tutta l’estate, attraverso sette steward. Nemmeno nell’incontro di ieri, però, è stata riscontrata la necessità di organizzare varchi e piazzare transenne, inizialmente previsti nel piano.
Il progetto sicurezza per via Torino, lanciato dagli stessi esercenti e predisposto da Tommaso Centazzo, gestore di una discoteca triestina e referente commerciale della “Securfox” srl di Ferrara, ha già superato i test degli scorsi weekend. L’obiettivo è quello di far rispettare all’utenza le misure anti-Covid.
Ma la presenza dei vigilantes è risultata utile soprattutto per placare episodi violenti, dovuti in particolare all’eccessivo consumo di alcol, che nelle ultime settimane non sono mancati. La Questura infatti ha registrato un sensibile aumento degli interventi effettuati dalla Polizia di Stato e dalle altre forze dell’ordine, principalmente legati a comportamenti sopra le righe da parte degli avventori dei locali, talvolta sfociati in vere e proprie risse.
Soltanto nelle serate di sabato 6 e domenica 7 giugno, la Sala operativa della Questura ha ricevuto ben 70 sollecitazioni, a cui sono seguiti almeno una quindicina di interventi delicati della Squadra volante. A questo proposito, è stata prevista la chiusura di dieci giorni del “Bar Mimmo” di via Lazzaretto vecchio, dove in più circostanze è stata rilevata la somministrazione di bevande alcoliche a minorenni. La Polizia amministrativa ha rilevato, tra l’altro, un servizio di “vedetta”, organizzato dallo stesso locale, con lo scopo di avvisare i ragazzi presenti, intenti a consumare bevande alcoliche, dell’arrivo delle forze dell’ordine.
È stata disposta inoltre la chiusura del “Bar San Siro”, in viale D’Annunzio, dopo una violenta lite, che ha coinvolto più clienti, e altri episodi simili avvenuti precedentemente. Il questore ha ordinato lo stop dell’attività pure per il bar “Stella Rossa” di via della Raffineria, poiché il gestore operava senza licenza ma anche perché si sono verificati numerosi interventi per liti, ubriachezza molesta e somministrazione di alcol in totale violazione delle disposizioni in materia. Sono state violate pure le misure di contenimento anti-Covid. Per analoghi motivi sono in corso accertamenti su un altro locale della zona.
In questa direzione va pure l’ipotesi di una futura ordinanza del Comune, che potrebbe vietare la detenzione di alcolici in contenitori di vetro o plastica nella zona di via Torino in un determinato orario della notte e in altre aree della città. Un modo questo, per scoraggiare l’utenza, in particolare nella fascia oraria più “calda” ovvero dalle 23 alle 3.30, a bere in modo incontrollato ed evitare quindi possibili eccessi da cui potrebbero scaturire delle risse. Una situazione che potrebbe veder aumentare i potenziali rischi con la presenza di contenitori in vetro: un aspetto sottolineato dal vicesindaco Paolo Polidori e dal comandante della Polizia locale Walter Milocchi. Entrambi erano presenti ieri alla riunione del Comitato, presieduto dal prefetto Valerio Valenti e composto anche dal questore e dai rappresentanti delle forze dell’ordine. Sarà il tavolo tecnico che si terrà oggi a definire i possibili dettagli di questo documento, che deve ancora però ottenere l’ok del sindaco Roberto Dipiazza. Su via Torino, inoltre, la Fipe sta lavorando con l’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina a un progetto di prevenzione che garantisca il divertimento in sicurezza. —
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