Alcatel in vendita: incontro tra Serracchiani e sindacati

Atmosfera sempre più tesa e preoccupata nello stabilimento triestino di Alcatel Lucent, il cui futuro si profila alquanto incerto in seguito all’annunciata fusione fra il gruppo francese e il colosso Nokia. Anche ieri le Rsu hanno tenuto assemblee in ciascuno dei tre turni, e proprio in queste occasioni è trapelata la notizia che la prossima settimana è atteso, nello stabilimento di via Monte d’oro, Eric Sislian, vicepresidente e general manager della multinazionale Flextronics.
Il gruppo americano da tempo viene indicato dai rappresentanti sindacali di Alcatel Lucent, assieme all’altra multinazionale Jabil, come potenziale acquirente dello stabilimento. Flextronics è inoltre già fornitore del sito produttivo di Trieste con semilavorati che provengono da uno sito produttivo in Romania.
La multinazionale Usa ha stabilimenti in trenta Paesi, tra America del Nord, America del Sud, Europa ed Estremo Oriente, la maggior parte in Paesi “low cost” (fra questi, Brasile, Cina, India, Malesia, Messico e Ucraina), come si legge nel sito Internet della società. Tre le sedi in Italia, a Milano, Monza a Treviso.
La notizia dell’arrivo di Sislian ha sollevato chiaramente ulteriori timori fra i lavoratori. Secondo le Rsu - che durante la visita del numero due di Flextronics si dicono pronte a mettere in atto iniziative di protesta - Alcatel Lucent non attenderebbe la fusione con Nokia (prevista a metà 2016) per decidere le sorti dello stabilimento triestino, ma punterebbe a cederlo già entro l’anno.
Stamane, intanto, le rappresentanze sindacali sono state ricevute dalla presidente della Regione, Debora Serracchiani, che sul problema Alcatel ha già avuto nei giorni scorsi un colloquio con il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi. La delegazione sindacale era composta dai segretari provinciali di Fiom e Uilm, Borini e Rodà, dalle Rsu dello stabilimento e dai rappresentanti sindacali dell’indotto.
Durante l’incontro, i lavoratori dell’Alcatel Lucent hanno effettuato un presidio in piazza dell’Unità, davanti appunto al palazzo della giunta regionale. E ai lavoratori in presidio si è unita anche la presidente Serracchiani che, in segno di solidarietà, ha scelto di indossare un camice da lavoro offerto da uno dei manifestanti.
La rassicurazioni sullo stabilimento di Trieste (un asset fondamentale, nessun pericolo di chiusura), che l’ad di Alcatel Lucent Italia, Roberto Loiola, ha fornito nei giorni scorsi al ministro Guidi non convincono le Rsu, che rilevano come «anche in questa circostanza la direzione dell’azienda non ha smentito la volontà di vendere lo stabilimento di Trieste».
Le stesse Rsu avvertono poi che «non bisogna illudersi di essere arrivati alla conclusione di un percorso. Siamo solamente all’inizio. Servirà il massimo appoggio delle istituzioni per aprire un tavolo nazionale in cui poter stabilire che, se Trieste è un asset fondamentale, il sito è strategico ed è un’opportunità sia per Alcatel Lucent sia per la futura Nokia Corporation».
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