Alcatel avvia la vendita del sito di Trieste

Annuncio al ministero dello Sviluppo, l’acquirente è la multinazionale Flextronics. Parte lo sciopero

TRIESTE. Le gravi preoccupazioni dei rappresentanti sindacali per il futuro dello stabilimento Alcatel Lucent, esternate alla vigilia dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico, hanno trovato puntuale conferma, ieri pomeriggio, nella riunione al Mise.

Alla nutrita rappresentanza sindacale l’amministratore delegato di Alcatel Lucent Italia, Roberto Loiola, ha comunicato l’avvio della procedura di vendita del sito produttivo di Trieste. E, come era nelle previsioni, l’acquirente è la multinazionale americana Flextronics, che da anni fornisce alla fabbrica di via Monte d’oro componenti realizzati in un suo stabilimento in Romania.

Alla nutrita rappresentanza sindacale l’amministratore delegato di Alcatel Lucent Italia, Roberto Loiola, ha comunicato l’avvio della procedura di vendita del sito produttivo di Trieste. E, come era nelle previsioni, l’acquirente è la multinazionale americana Flextronics, che da anni fornisce alla fabbrica di via Monte d’oro componenti realizzati in un suo stabilimento in Romania.

I vertici di Alcatel Lucent Italia hanno anche annunciato che lo stesso prodotto di cui Trieste ha in sostanza l’esclusiva verrà fabbricato anche in uno stabilimento in Nord America, facendo così venire meno - osservano i sindacati - la tanto sbandierata strategicità del sito triestino. «Hanno spiegato - precisa Antonio Rodà, segretario provinciale della Uilm - che non possono dipendere da un solo stabilimento. I nostri timori aumentano così in maniera esponenziale».

Sciopero e blocco delle merci all’Alcatel
Foto Bruni 25.04.15 Alcatel: manifestazione con sindacati dalla Serracchiani

Alla nutrita rappresentanza sindacale l’amministratore delegato di Alcatel Lucent Italia, Roberto Loiola, ha comunicato l’avvio della procedura di vendita del sito produttivo di Trieste. E, come era nelle previsioni, l’acquirente è la multinazionale americana Flextronics, che da anni fornisce alla fabbrica di via Monte d’oro componenti realizzati in un suo stabilimento in Romania.

I vertici di Alcatel Lucent Italia hanno anche annunciato che lo stesso prodotto di cui Trieste ha in sostanza l’esclusiva verrà fabbricato anche in uno stabilimento in Nord America, facendo così venire meno - osservano i sindacati - la tanto sbandierata strategicità del sito triestino. «Hanno spiegato - precisa Antonio Rodà, segretario provinciale della Uilm - che non possono dipendere da un solo stabilimento. I nostri timori aumentano così in maniera esponenziale».

Rodà aggiunge che da parte sindacale è stato chiesto anche di tenere le bocce ferme, in attesa di una verifica sui programmi di Nokia per i siti italiani di Alcatel Lucent. «Di fronte alla risposta che la cessione dello stabilimento di Trieste è slegata dall’operazione con Nokia, e al mancato accoglimento della nostra richiesta, l’incontro si è chiuso (dopo tre ore, ndr). Certe dichiarazioni - conclude - fanno pensare che la vendita del sito di Trieste sia finalizzata solo a fare cassa».

«Alcatel vuole consolidare lo stabilimento di Trieste»
Foto Bruni 25.04.15 Alcatel: manifestazione con sindacati dalla Serracchiani

La reazione a quanto comunicato non si è fatta attendere. Stamane, sin dal primo turno, scattano l’annunciato sciopero per reparti e il presidio all’ingresso della stabilimento di via Monte d’oro.

In mattinata sono anche attesi i segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm per il comparto telecomunicazioni, con i quali verrà effettuata un’assemblea all’esterno della fabbrica, in cui, oltre a informare nel dettaglio i lavoratori, si decideranno altre eventuali azioni.

I sindacalisti sono rimasti sconcertati anche per l’assenza di qualsiasi rappresentante del governo alla riunione, condotta dal funzionario del Mise che ha firmato la convocazione. «Il governo è inesistente - rileva Sasha Colautti, vicesegretario provinciale della Fiom -. Non c’è stata alcuna mediazione sull’avvio della procedura di vendita. La riunione - racconta - è iniziata con l’illustrazione dell’operazione di fusione tra Alcatel Lucent e Nokia, ma in breve si è passati a parlare dello stabilimento di Trieste, per il quale l’azienda ha dichiarato formalmente l’avvio della procedura di vendita. Procedura che potrebbe iniziare anche domani (oggi, ndr) e che richiede 25 giorni per essere portata a termine».

Alcatel Lucent Italia, come detto, ha poi comunicato che il prodotto che si realizza a Trieste sarà affidato anche a uno stabilimento in Nord America. «Ciò è molto grave - rileva Colautti - perchè, oltre a inficiare la strategicità del sito di Trieste, un domani i nostri volumi di produzione rischiano di calare».

Alla riunione romana erano convocate anche le Regioni in cui operano siti di Alcatel Lucent. Per il Friuli Venezia Giulia era presente l’assessore alle Finanze, Francesco Peroni. Una presenza che i sindacati definiscono «molto debole», aggiungendo che «non ci va bene inteloquire con Flextronics perchè è Nokia l’acquirente del gruppo Alcatel Lucent».

Quanto alla posizione della Regione, l’assessore Peroni ha chiesto al governo di «convocare al più presto un tavolo che veda presente Flextronics, al fine di assicurare più complete informazioni sull'operazione di partnership industriale annunciata da Alcatel Lucent». Essenziale per l’assessore è «fare il punto della situazione con i vertici di Alcatel Lucent, con le Regioni dove sono presenti gli stabilimenti dell'azienda e con le organizzazioni sindacali. Abbiamo ribadito - ha concluso - la nostra massima vigilanza sulla tutela dei livelli occupazionali».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo