Albo degli alberi monumentali: entrano i due cedri di Gradisca

Oltre alle due piante della Spianata c’è anche un platano del parco della Rotonda. Il riconoscimento dello Stato dà diritto anche a una somma per le manutenzioni 

GRADISCA Ci sono anche tre essenze arboree gradiscane fra i 380 nuovi alberi monumentali “certificati” dal ministero dell’Agricoltura nell’anno in corso. Si tratta dei due celebri cedri dell’Himalaya che troneggiano al parco della Spianata e di un imponente platano sito al parco della Rotonda, per i quali gli esperti hanno stabilito esserci tutte le caratteristiche di storicità, importanza storico culturale e rilevanza arborea necessarie per entrare nell’esclusivo “club” delle piante monumentali riconosciute.

Cura da 10 mila euro per i cedri di Gradisca fra tiranti e potature


«Un’appartenenza che non sarà solo simbolica – spiega l’assessore comunale all’Urbanistica, Alessandro Pagotto –: il riconoscimento dà diritto anche a una somma, garantita con continuità negli anni, che lo Stato gira ai Comuni per la manutenzione degli alberi monumentali. Credo sia un bel riconoscimento per il patrimonio paesaggistico della città, in particolare per quanto concerne i cedri che sono un po’ il biglietto da visita dei nostri parchi». Con oltre 80 mila metri quadrati di parchi e giardini, la cittadina della Fortezza conta su un patrimonio ineguagliabile. Ben oltre un migliaio di essenze arboree, in prati e giardini, molti dei quali pubblici: la Rotonda, la Spianata, la Pineta, impreziosite dai tipici ippocastani e pini secolari.

Un tempo erano tre i cedri della Spianata di piazza Unità d’Italia. Ma uno venne dolorosamente sacrificato nel 2009, gravemente malato a causa di un’infezione fungina. Le piante dominano i giardini dal lontano 1908. Proprio nell’anno del loro genetliaco numero 110, invece, uno dei due alberi superstiti venne colpito da un fulmine. Quest’anno, in pieno lockdown, erano stati invece interessati da un delicato lavoro manutentivo: ne erano state sfoltite le chiome e si era provveduto a sostituire fasce e funi che fungono da tiranti per dare stabilità alle due essenze arboree, in quanto ormai “rilassate” e usurate nel tempo. Un problema di sicurezza e, a questo punto, anche di tutela di un patrimonio storico e culturale.

Intanto, sempre sul fronte della manutenzione del verde pubblico, la giunta Tomasinsig ha deciso per un aggiornamento del “Piano comunale del verde” lanciato ormai 5 anni or sono. Aggiornamento reso necessario, oltre che dallo scorrere del tempo, anche dalle conseguenze del maltempo di quest’estate che aveva evidenziato la criticità di molte piante. «Con una somma complessiva di 30 mila euro andremo ad aggiornare il piano con una ditta specializzata – spiega Pagotto – e a prevedere eventuali potature, abbattimenti e rigenerazioni. Partiremo dai punti più critici: Mercaduzzo, parte iniziale di via Aquileia e sue laterali». Lo studio metterà sotto i riflettori decine e decine di essenze arboree, stabilendone lo stato di salute, la stabilità, il grado di pericolosità. —

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