Albero di Natale con le foto dei bambini della materna

MOSSA. Esiste un periodo dell’anno in cui le luci del centro sanno portare gioia nel cuore di tantissime persone. Sarà per l’atmosfera o semplicemente per il Natale sempre più vicino, ma capita spesso di imbattersi in alberi imbottiti di gingilli, nelle sfumature colorate della festa. E tra i tanti che sanno lasciare a bocca aperta i passanti, quest’anno ce n’è uno più speciale degli altri. Si tratta dell’Albero dei Bambini di Mossa, l'abete gigante che è stato decorato in una maniera alquanto particolare. Al posto di lustrini dorati e angioletti carichi di brillantini, i bimbi della Scuola dell’Infanzia di Mossa hanno partecipato entusiasti a un progetto che ha cercato di mostrare un lato diverso del Natale: quello attraverso gli occhi innocenti dei più piccoli. «I tempi stanno cambiano e per questo abbiamo provato a immaginare un ritorno alle origini, dove con i racconti dell’Avvento siamo state in grado di ricreare un’atmosfera natalizia che non si avvertiva da anni. Al posto dei gingilli sono state appese delle palline contenenti le fotografie dei nostri bambini», hanno spiegato le insegnanti della scuola materna di Mossa. L’idea principale è stata quella di partire dai sentimenti puri che sono racchiusi nel cuore dei più piccoli: emozioni come l’affetto, la bontà e lo stupore hanno permesso infatti di spiegare agli alunni l’importanza di avere una famiglia da amare. Oltre all’iniziativa dell’Albero dei bambini, la Scuola dell’Infanzia di Mossa ha aderito al progetto dell’Unicef che permette di salvare un bimbo malato attraverso l’acquisto di una Pigotta: «Grazie all’aiuto della presidente dell’Unicef, Serena Agazzi, è stato possibile insegnare alle mamme come realizzare le meravigliose bambole che sono state poi messe in vendita. Quando le pigotte finite sono arrivate a scuola, abbiamo notato con quanta cura e creatività erano state preparate le bamboline», hanno raccontato le insegnanti della Scuola dell’Infanzia di Mossa. Un modo come un altro per ritrovare le tradizioni del passato, con l’obiettivo di far capire ai più piccoli che non è importante avere l’ultimo videogioco di Peppa Pig per essere felici: a volte basta una Pigotta per regalare il sorriso a un bambino.
Valentina Princic
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