Alberi sacrificati e polemiche Ronchi aspetta le nuove piante

Il giorno dopo il taglio dei 40 tigli che, da cent’anni almeno, erano il simbolo di via Duca d’Aosta, tra le vie Roma e Mazzini, Ronchi dei Legionari si risveglia divisa. Ma polemiche a parte, da ieri mattina è scattata la nuova fase del piano messo a punto, tra le proteste, dal Comune. Quella legata all’eliminazione, con una speciale macchina, delle ceppaie, propedeutica alla preparazione delle aiuole che, forse già da domani, faranno posto alle nuove alberature. Sono alberi Pyrus, già sviluppati, in arrivo da un vivaio di Mantova.
Tutto, dunque, secondo copione e se, mercoledì pomeriggio, sono state moltissime le persone che hanno seguito, a malincuore, all’abbattimento, anche ieri i curiosi non sono mancati. Sono spariti i cartelli di protesta, ma i commenti no. Quelli negativi e quelli, invece, che prendono spunto dalla perizia eseguita nei mesi scorsi dall’agronomo Andrea Maroè, il quale aveva decretato la fine dei tigli secolari. Questo il contenuto della relazione. Dei 69 alberi il 62% ha dei deficit al castello, ovvero la zona superiore da dove partono i rami principali e sulla testa, la parte ingrossata superiore del tronco, il 30% presenta dei deficit al fusto e il 26% alle radici e al colletto, la parte del fusto vicina alle radici. Solo il 32% pari a 22 alberi non presenta deficit importanti. Il 68% delle piante manifesta, in generale, problemi di diverso tipo alla base, sul fusto, al castello o sulle “teste di salice”.
Solo in un secondo momento, invece, si procederà all’abbattimento dei tigli che si trovano tra via Mazzini e via Duca d’Aosta, un progetto legato alla ristrutturazione dei marciapiedi. —
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