Alberi: «Ma non fermiamoci solo al costo»

In città il prezzo medio delle palestre è intorno ai 50 euro al mese, ma quasi ovunque è possibile pagare più mesi in un’unica soluzione in modo da risparmiare (anche notevolmente) sulla spesa. Anche se non manca chi propone ingressi scontati su determinate fasce orarie o pacchetti da 10 entrate da utilizzare a piacimento, le vere difese contro i prezzi bassi sono il pilates, la zumba e corsi vari, che in molti casi sono compresi nel prezzo della sala pesi.

Sono più di 20 le palestre attive nella provincia di Trieste. Ma fra gestori non è facile trovare qualcuno che commenti l’impatto dell’arrivo della palestra low cost sul mercato triestino. «Tutte le palestre hanno perso iscritti, tranne la mia», è la risposta che si sente più di frequente. Qualcuno, pur di non rischiare di finire a confronto con la palestra low cost, proferisce addirittura non lasciare dichiarazioni.

Con le loro 5 sedi, l’ultima della quale è stata inaugurata lo scorso settembre, le Palestre California sono quasi un’istituzione cittadina. «Come tutti anche noi abbiamo un po’ sofferto - racconta Cristiana Casoni - ma non abbiamo avuto grandi perdite - aggiunge- perché possiamo contare sul nostro zoccolo duro».

«La verità - dice Fulvio Alberi, titolare della palestra Acquarium Club- è che l’arrivo della Web Fit ha avuto un effetto devastante e dirompente su molte palestre di Trieste. Però - sottolinea - ho sentito di molte persone che hanno pagato per un anno e poi si sono allenate per appena un paio di mesi». Secondo Alberi la palestra non è solamente una sala pesi, ma è un laboratorio filosofico dove comunicare con la gente e fare cultura. «Purtroppo - continua - guardando solo al costo si rischia di arrivare ad un appiattimento culturale. Per noi - sottolinea - il cliente non è un numero, ha un nome e ci impegniamo per il suo benessere controllando mensilmente i risultati ottenuti e proponendo allenamenti su misura». (g.o.)