Alberghi, presenze salite del 4,5%
L’ultimo report regionale evidenzia un nuovo progresso nei primi 9 mesi del 2017
Ma qual è l’andamento del turismo in città? Il
trend
, anche in questo caso, è in crescita. Anche se Gorizia riscontra progressi inferiori rispetto alle altre tre città capoluogo della regione Friuli Venezia Giulia. Udine, nella fattispecie, ha registrato nei primi nove mesi del 2017 +6,7% di arrivi e +8,9% di presenze, Pordenone +5% e +9,9%, mentre Trieste, con progressi di +9,4% e +5,4%, resta la meta privilegiata.
Gorizia registra, comunque, una crescita di arrivi del 4,5% e di presenze del 2,2%. Numeri che permettono di dire che sta crescendo il turismo in tutto il Friuli Venezia Giulia. Sta crescendo su scala regionale tanto da superare, tra gennaio e settembre, il 5%. Il miglioramento è stato ancor più evidente: +6,8% negli arrivi e +5,6% nelle partenze.
Ma quando arriva un turista nella nostra città, cosa fa? Dove va? Quel è la sua meta preferita? È presto detto, Indiscutibilmente, il Castello di Gorizia. Già nei primi sette mesi del 2017 (nel servizio di apertura c’è il dato complessivo dei dodici mesi) avevano visitato il suggestivo maniero ben 25.146 visitatori. Si trattava di oltre mille presenze in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (il 2016), quando furono 20.079 le persone che scelsero il castello per una visita.
In particolare, il picco maggiore di visite è coinciso con il mese di aprile, frutto del bel tempo e della rievocazione storica “Al cospetto dei Conti di Gorizia”. La programmazione delle iniziative che si sono realizzate nel e intorno al Castello ha privilegiato la valorizzazione delle collezioni permanenti oltre alla realizzazione di eventi espositivi temporanei, anche ospitati su iniziativa e/o con oneri di terzi. In particolare la mostra permanente “Theatrum Instrumentorum”, dedicata alla musica medievale e barocca, è stata occasione di iniziative promozionali e didattiche (visite guidate e matinée musicali) realizzate in collaborazione con il Centro Giuliano di Musica Antica Dramsam, che ha curato l’esposizione, nonché la rassegna di concerti di musica medievale “Musica Cortese”, che ha visto impegnati, oltre al Dramsam, la Provincia, la Regione e diversi Comuni. Poi, c’è la riscoperta del piazzale della Transalpina, simbolo della caduta del confine.
Anche se, in questo caso, c’è ancora parecchio da fare in termini di valorizzazione e di pubblicizzazione turistica dello spazio-simbolo della caduta del confine, lavorando in sinergia e creando dei pacchetti che contemplino anche la visita al resto della città e qualche pernottamento nelle strutture ricettive.
Sì, c’è ancora molto da fare, per far decollare definitivamente il comparto turistico cittadino. E non solo. A questo proposito, il recente Piano strategico elaborato dall’Uti (Unione territoriale intercomunale) Collio-Alto Isonzo va proprio in questa direzione: eliminare le reciproche diffidenze e lavorare tutti uniti. Senza paralizzanti campanilismi.
(fra.fa.)
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