Alberghi allargati ad hoc. La sinistra vuole resistere alla riforma del Carroccio
Dopo il patto fra sindaci di Grado e Lignano, arriva anche quello politico tra Monfalconee e Grado contro la proposta di legge n. 26 “Misure urgenti per il recupero della competitività regionale”. Un testo sottoscritto dai 17 consiglieri regionali del Lega che ormai è conosciuto come il testo per l’aumento delle cubature ad hoc a favore delle strutture ricettive. L’intesa raccoglie la sinistra, ritrovatasi ieri a Monfalcone in un incontro promosso dalla lista Open Sinistra Fvg, al quale hanno partecipato il vicesindaco di Grado, Matteo Polo che è anche segretario pro tempore della formazione politica, l’assessore all’Urbanistica sempre dell’isola Fabio Fabris, il consigliere regionale Furio Honsell (unico della lista) e Cristiana Morsolin, consigliere comunale di Monfalcone de La Sinistra.
Il primo passo riguarda l’incontro di una delegazione che sarà ricevuta lunedì 10 dal capogruppo regionale della Lega, Mauro Bordin, al quale verranno presentate una serie di modifiche da apportare alla proposta di legge. Il testo punta a rilanciare il settore edilizio, con l’ampliamenti fino al 60% di alberghi, attività economiche e abitazioni in deroga a quanto previsto dai piani regolatori comunali. «Ci siamo incontrati con il sindaco di Lignano, Luca Fanotto – spiega Polo – e insieme abbiamo riscontrato diverse criticità e problematiche della normativa, in particolare sugli aspetti turistici e quelli urbanistici. Nella proposta di legge ci sono norme discriminatorie e un indebolimento delle misure di controllo. Non vogliamo provvedimenti calati dall’alto ma la possibilità da parte dei Comuni di decidere in base ai loro piani urbanistici».
L’assessore Fabris si è soffermato proprio sulla situazione dell’isola: «Grado ha già un Piano regolatore che prevede norme incentivanti per le strutture ricettive fino a un 30% di volumetria, ma lo fa con criterio, in maniera studiata. Abbiamo 21 zone omogenee che dividono il nostro territorio - sottolinea - e per ognuna di esse è indicata una volumetria massima, in maniera tale che le più delicate vengano preservate. Che ci sia, cioè, un equilibrio tra le giuste aspettative di un imprenditore che vuole far crescere la propria attività e quelle che sono le esigenze del territorio. Ogni Comune deve studiare gli effetti di questi ampliamenti e a monte devono essere garantiti, il soddisfacimento di tutti gli standard previsti dai piani regolatori».
Duro l’intervento del consigliere regionale Honsell. «Questa legge – sostiene – non è profondamente meditata perché dietro al paravento della “semplificazione” in realtà elimina tutti i controlli. Nell’edilizia addirittura il Comune non avrà alcuna voce in capitolo e potrà dare solo un parere. Lo sviluppo economico si raggiunge attraverso strategie, qui ognuno dei consiglieri ha portato un pezzetto di piccoli gruppi del proprio bacino elettorale. La legge deve essere fermata». Un’illustrazione accompagnata dall’appoggio della monfalconese Morsolin, che siede all’opposizione in una realtà, Monfalcone, dove la Lega esprime il sindaco Anna Cisint. «Vi auguro di trovare persone ragionevoli nell’incontro a Trieste – ironizza – perché che da due anni noi cerchiamo di dialogare con la Lega senza riuscirvi. Per nasconderne problemi importanti, se ne tirano fuori di falsi». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo