Al palo la delibera su Porto vecchio
Slitta la delibera sulle direttive per lo sviluppo di Porto vecchio. A dispetto del sindaco, che voleva farne la prima misura approvata nel 2019, ieri la sesta commissione del Consiglio ha rimandato a martedì prossimo la trattazione definitiva del testo, mentre la prima seduta d’aula si terrà lunedì. Un impiccio nato sullo sfondo delle recenti tensioni fra forzisti e leghisti in maggioranza.
La mattinata è iniziata con l’audizione del segretario generale del Porto, Mario Sommariva, convocato su richiesta dei consiglieri dal presidente di commissione Salvatore Porro. Sommariva ha presentato le prerogative dell’Adsp in materia di Porto vecchio, concessioni, punti franchi.
All’intervento dell’Adsp è seguito il dibattito fra commissari, che ha visto il gruppo di Forza Italia piuttosto battagliero nei confronti della giunta, incarnata in aula dall’assessore all’Urbanistica Luisa Polli.
Il consigliere azzurro Bruno Marini ha dichiarato: «Finora gli interventi in Porto vecchio sono stati gestiti in maniera un po’ confusa, frammentaria. Sono state prese decisioni francamente discutibili come l’esclusione dell’Icgeb dagli enti insediati nell’area. Una scelta di cui non si conosce ancora autore e movente. È ora di chiarire le cose: a tal fine ritengo che la giunta debba definire in delibera un impegno vincolante a costituire un ente cui siano demandate le capacità operative in Porto vecchio». Anche l’azzurro Michele Babuder ha portato i suoi «contributi»: «Ritengo che bisogni dare una connotazione urbanistica precisa alle nuove aree: pedonale, prevalentemente pedonale o di collegamento viabilistico. Non ritengo che il Porto vecchio debba diventare un’arteria di scorrimento per le Rive». Babuder ha anche rivendicato la necessità «di un carattere pubblico della futura struttura di gestione». La presa di posizione forzista si è conclusa con osservazioni analoghe da parte del consigliere Guido Apollonio.
Così invece il dem Marco Toncelli: «La società di gestione non capisco perché faccia tanto spavento ad alcuni componenti della maggioranza, in particolare Forza Italia, essendo linee guida è scritta come una previsione. Il Comune non ha le risorse per gestire nei dettagli uno spazio come il Porto vecchio. In un discorso di competenze non è nulla di scandaloso che si vada ad attingere anche nel privato, non è una cosa scandalosa. Certe paure sono forse un retaggio di antichi “no se pol”». Tra gli altri, anche la consigliera della lista civica Insieme per Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat, ha chiesto maggiori particolari sulla società di gestione.
L’assessore Polli si è detta disponibile a valutare la possibilità di inserire in delibera che la forma definitiva della società di gestione debba essere votata dal Consiglio.
Le osservazioni che Forza Italia ha indirizzato alla giunta, nella fattispecie a una sua esponente leghista, sono state collocate da diversi addetti ai lavori nel contesto delle tensioni interne alla maggioranza, ma anche ai forzisti stessi. —
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