Al Nuovo Savron si cambia menu: tradizione con un tocco verdeoro

la novità
Furio Baldassi
Dal Brasile a Vienna, passando per Trieste. È il percorso seguito dal cuoco Gilly Mazanek Zappelini, per realizzare il proprio sogno, quello di lavorare in Europa. Trieste, racconta lui stesso, è stata alla fine una scelta logica e ben motivata, dove la presenza del mare ha avuto per lui, brasiliano di Curitiba, un’importanza determinante. Michele Labbate, su piazza da più di quarant’anni, cercava qualcuno che gli alleviasse il super lavoro (gestisce anche i bar dell’università). Chi, dunque, meglio di questo ragazzone dal sorriso aperto e dal notevole talento in cucina? Detto e fatto. Il nuovo Savron, che già aveva fatto scalpore spostando la sua offerta di cucina mitteleuropea dal Carso alle Rive, lo farà ancora di più adesso, abbinando al suo classico menu alcune specialità carioca. Cucina di carne, per non disperdere il messaggio culinario e la tradizione. L’arrivo a Trieste di Gilly non ha seguito una scorciatoia. «Ho lavorato in Polonia e a Maratea, prima di approdare in città, dove risiedo da un anno». In Brasile gestiva una catena di 15 ristoranti tex-mex a Curitiba. Arrivato in Basilicata assieme alla mamma, non aveva maturato un feeling eccessivo con la cucina del Sud, definita troppo tradizionale. «Allora mi sono messo al computer – racconta – e ho cercato la città che faceva al caso mio. Alla fine erano rimaste in lizza Torino e Trieste, che mi ha conquistato per la gentilezza della sua gente e il mare». L’approdo da Savron è stato il passo successivo dopo alcune esperienze in città. «Il posto è molto bello e non intendo stravolgerlo. La mia cucina non è difficile e rifletterà in gran parte i menù che ho trovato al mio arrivo. Riservandomi uno spazio per la carne brasiliana, come la picanha. Che ho già proposto con notevoli risultati, o l’agnello intero al forno, senza dimenticare la selvaggina, preparata con tecnica francese, a bassa cottura e, ovviamente, la mia feijoada, il piatto nazionale brasiliano e in particolare di Rio de Janeiro». Dal canto suo, Labbate passerà la gestione ma non sparirà del tutto. —
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