Al Domio un frantoio moderno per gli olivicoltori

SAN DORLIGO DELLA VALLE. Oggi l’olio extravergine provinciale è conosciuto e apprezzato in tutta Italia e Trieste vanta addirittura la Dop “Tergeste”, dove il cultivar autoctono Bianchera tipicizza un prodotto di alta gamma. Per far fronte alle necessità degli olivicoltori locali servono nuovi frantoi pubblici e privati, e così la Cooperativa agricola di Trieste, con sede a Domio, è stata tra le prime a mettere a disposizione un frantoio per i produttori locali e quelli del Friuli pedemontano e della vicina Istria. Ora l’Agricola ha completato in questi giorni il potenziamento del proprio impianto. «La raccolta delle olive in provincia e in regione cresce di anno in anno e è destinata a aumentare anche nell’immediato futuro – spiega il capo frantoio Gianni Zeriul. Per far fronte alle necessità dei nostri produttori abbiamo sostituito il nostro vecchio impianto con una macchina che triplica le nostre possibilità molitorie. Di fatto siamo passati a una frangitura oraria di 30 quintali di olive rispetto ai dieci sinora lavorati. Il nuovo impianto garantisce una spremitura con centrifuga a bassi giri e a freddo, senza necessità di utilizzo dell’acqua e senza alcun tipo di riscaldamento». Si tratta di un impianto di nuovissima generazione, che permette l’estrazione di un olio che mantiene i polifenoli (antiossidanti naturali), aromi e profumi diminuendo al minimo la presenza dell’acqua. La cooperativa presenterà ufficialmente il nuovo impianto sabato 14 dicembre con assaggio gratuito dell’olio. Il servizio di molitura continuerà dunque conto terzi sino alla fine dell’anno con il nuovo frantoio ormai rodato. Gianni Zeriul traccia un piccolo bilancio sulla stagione olivicola in corso. «È un’annata eccezionale – afferma – tante le olive, buone le rese. Gli olivicoltori sono molto contenti e portano a casa notevoli quantità di extra vergine». Solitamente all’Agricola si lavora da lunedì al sabato compreso circa 10 ore al dì. Su turno di 24 ore, le olive frante sono circa 270 quintali. Stimando una resa di circa il 15 percento (s’intende chilogrammi d’olio per quintale spremuto) vengono ottenuti circa 450 litri d’olio al giorno. I segreti per ottenere un extra vergine di livello? «Cura e pulizia devono essere di norma negli oliveti – dice Zeriul - la raccolta deve avvenire con attenzione e al momento giusto, e il trasporto al frantoio deve essere fatto tempestivamente. La maggior parte della raccolta viene effettuata a mano, macchine speciali sono utilizzate per gli olivi di notevoli dimensioni. Il cultivar più diffuso è l’autoctona Bianchera, ma crescono gli impianti di olivi originari del centro Italia e, specificatamente, della Toscana».
Maurizio Lozei
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