Al Csm di Barcola la protesta in difesa della sanità pubblica e della salute mentale

Presenti utenti, familiari, operatori ed ex operatori, rappresentanti politici, associazioni, sindacati.

Elisa Coloni
La protesta a Barcola (Foto Lasorte)
La protesta a Barcola (Foto Lasorte)

TRIESTE Alla fine la pesante catena che Peppe Dell'Acqua aveva portato con sé per protestare incatenandosi al cancello del Centro di salute mentale di viale Miramare, chiuso da tempo, non è servita, perché quel cancello, stamattina, lui e le tante altre persone giunte al presidio, lo hanno trovato aperto: un gesto distensivo, di dialogo e di apertura, voluta dal direttore del Csm Pierfranco Trincas, presente stamani a Barcola.

l’incontro
Salute mentale, ecco l’appello nel nome di Rotelli

La protesta

Dell’Acqua, psichiatra, per tutti uno degli eredi di Basaglia e della sua rivoluzione partita da Trieste negli anni Settanta, quella catena l’ha tirata fuori dalla borsa e l’ha mostrata solo alla fine dell’incontro, in modo simbolico, per rafforzare una protesta che comunque si è fatta sentire forte e chiara, “in difesa della sanità pubblica e contro il depotenziamento dei servizi di salute mentale, un patrimonio prezioso che Trieste ha da decenni e contro il quale l’attuale giunta regionale mostra disinteresse e ostilità ideologica. Noi chiediamo a Fedriga e Riccardi – ha detto Dell’Acqua – di fermarsi con i tagli, valorizzare e investire sul capitale umano, che è alla base della forza di questi presidi di vera prossimità”.

le linee d’indirizzo
Il Csm di via Gambini a Trieste si prepara al ritorno all’operatività “h24”
Il Csm di via Gambini ora è attivo dalle 8 alle 20. Massimo Silvano

Tante le persone giunte in viale Miramare 111 oggi alle 11, per far sentire la propria voce durante la protesta organizzata dal Forum salute mentale: utenti, familiari, operatori ed ex operatori, rappresentanti politici, associazioni, sindacati.

Le richieste

Cartelli, manifesti, volantini per ribadire l’appello alla valorizzazione della sanità pubblica e della cura del disagio mentale, con alcune richieste precise, concrete, perché, come dice Dell’Acqua, “in luoghi di cura e sostegno come questi etica ed estetica vanno nella stessa direzione”.

Per questo motivo nel mirino dei manifestanti sono finiti sia il cancello di ingresso della struttura su viale Miramare, chiuso dal tempo della pandemia, sia le reti metalliche che sono state installate di recente nel vano scale, dopo la caduta di una paziente.

“Delle grate orrende e inutili, che non servono a nulla per curare le persone”, ha commentato dell’Acqua. Su questo punto Trincas ha risposto assicurando che le reti in metallo “verranno rimosse in tempi rapidi e sostituite con delle protezioni in plexiglass”.

Il dirigente ha poi spiegato che “da oggi l’ingresso di viale Miramare rimarrà aperto” e che “a partire da fine ottobre disporremo di nuove risorse per rafforzare soprattutto il centro di via Gambini, attualmente l’unico aperto sulle 12 ore e non 24. Aspettiamo almeno quattro infermieri per rafforzare l’organico”.

Riproduzione riservata © Il Piccolo