Al Comune le chiavi del Porto vecchio

Dopo il decreto del Giudice tavolare, l’assessore Giorgi firma la delibera di presa in carico dell’area che avverrà il 31 dicembre
Lasorte Trieste 21/10/13 - Porto Vecchio, Magazzini
Lasorte Trieste 21/10/13 - Porto Vecchio, Magazzini

Il giorno di San Silvestro la città avrà un doppio motivo per festeggiare: proprio il 31 dicembre infatti il Comune avrà in mano le chiavi del Porto vecchio. Lunedì prossimo arriva all’esame della giunta comunale la delibera presentata dall’assessore al Patrimonio e Demanio Lorenzo Giorgi con la quale si prende atto del passaggio di proprietà sancito dal decreto del Giudice tavolare e del Conservatore del libro fondiario emesso in data 22 novembre 2016.

I magazzini storici e gli altri manufatti vengono inseriti nelle particelle tavolari 75/38 e 46/70 che afferiscono rispettivamente a Gretta e a Barcola. A ingrandirsi sembrano essere per la precisione questi due rioni, in realtà è la città che si amplia enormemente, con una sorta di Trieste 2, cioè un’area che si estende all’incirca su mezzo milione di metri quadrati e dalla stazione centrale arriva pressoché fino a Barcola. L’intero Porto vecchio si estende all’incirca su 650mila metri quadrati, ma è stata tracciata una linea di demarcazione che prevede che rimangano al Demanio marittimo, e quindi sotto la giurisdizione dell’Autorità di sistema portuale, tutta la linea di costa con le banchine e i bacini, le aree degli stabilimenti balneari e delle società nautiche e soprattutto l’Adriaterminal, unico terminal commerciale ancora attivo in Porto vecchio dove oltretutto permane il regime di Punto franco.

Prende forma la viabilità in Porto vecchio

L’assessore Giorgi, esponente di Forza Italia, annuncia con grande soddisfazione la sua storica firma sotto questo evento storico per la città a due anni dall’emendamento inserito in quella Legge di stabilità con il quale il senatore del Pd Francesco Russo fece approvare il processo stesso di sdemanializzazione dell’area dove, proprio a causa del suo stato di imbalsamazione, si sono consumate le sconfitte più cocenti per la citta: la mancata costruzione della sede per l’Italia di Assicurazioni Generali, del Mediterraneo per Evergreen e il fallimento dell’operazione Expo 2004. «I varchi doganali però non si sposteranno già quel giorno - spiega Giorgi - ma lo faranno successivamente per portarsi, ritengo, all’ingresso di Adriaterminal. Quanto al Comune - aggiunge - penso che i primi adempimenti da valutare saranno quelli di carattere assicurativo, ma la mia responsabilità diretta sul processo di riqualificazione del Porto vecchio si ferma qui, ripasso la materia al sindaco Roberto Dipiazza in quanto rientra tra le sue deleghe».

«Punto franco attrattivo Resta in Porto vecchio»
2015, TRIESTE, ITALY. Zeno D'Agostino commissario Sraordinario Autorità Portuale di Trieste. © FABRIZIO GIRALDI

La fase burocratica intanto sembra realmente conclusa. L’iter da seguire era stato illustrato nel gennaio scorso da Roberto Cosolini: «La giunta comunale - aveva annunciato l’ex sindaco - approverà una proposta di deliberazione per l'acquisizione dell'area che passerà poi in Commissione e infine in Consiglio per essere sperabilmente approvata entro fine febbraio. A questo punto il Comune farà quella che è detta l'istanza di completamento al Commissario del libro fondiario che avrà 60 giorni di tempo per completare l'istruttoria. L'incartamento dovrà essere vagliato quindi prima dal Tribunale e poi dalla Corte d'appello per concludere il suo iter al Giudice tavolare che effettuerà l'iscrizione: a quel punto il Comune sarà il proprietario. Ci vorranno alcuni mesi». Tutto questo sembra essere stato compiuto. Già a giugno inoltre l’advisor Ernst&Young, scelto dall’amministrazione precedente dopo una gara pubblica ha concluso il suo lavoro sul tema “Redazione delle linee guide per l'impostazione di un Piano strategico per la valorizzazione delle aree facenti parte del Porto vecchio”.

Dipiazza ha assicurato che in questi mesi la sua giunta ha lavorato sodo, seppur in silenzio, sul Porto vecchio in contatto e in accordo con la Regione e con la stessa governatrice Debora Serracchiani. Tra le cose note, i 50 milioni stanziati dal Ministero per i Beni culturali e la certezza che per il Comune si prospetta un immane lavoro a partire dall’infrastrutturazione dell’area e dalla ricerca degli investitori.

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