Al Burlo di Trieste 349 aborti nel 2016

In regione obiettori pari al 58,4%, ma i tempi delle richieste sono rispettati
L'ospedale infantile Burlo Garofolo
L'ospedale infantile Burlo Garofolo

TRIESTE. L’Irccs Burlo Garofolo risponde a tutte le richieste di interruzione volontaria di gravidanza. A Trieste le donne che intendano abortire trovano una struttura che le assiste nei tempi previsti dalla legge.

Gli obiettori di coscienza ci sono quasi in tutte le strutture, ma non in numero tale da non garantire il rispetto della legge 194 del 1978 che prevede che l'interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) possa essere richiesta entro il 90.o giorno di gestazione mentre l'interruzione terapeutica (Itg) entro il 180.o giorno.

 

 

Lo scorso anno gli interventi di interruzione volontaria della gravidanza al Burlo sono stati 349. Un dato in linea con quello degli anni precedenti: 323 nel 2015, 334 nel 2014. «In tema di interruzioni volontarie di gravidanza - fa sapere la direzione - il Burlo Garofolo ha quale primario obiettivo quello di rispettare la normativa vigente, l'Istituto risponde alle esigenze delle donne nei modi e nei tempi definiti dalla legge». Le difficoltà avute da donne residenti in altre regioni d'Italia, in Fvg non si riscontrano. In linea di massima una Ivg viene garantita con tempi brevi di attesa: il 68% esegue l'intervento entro 14 giorni dal rilascio della certificazione; il 23,6% attende tra i 15 e i 21 giorni; il 6% tra i 22 e i 28 giorni.

 

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Il Fvg è tra le regioni italiane con la percentuale più bassa di obiettori di coscienza, cioè di medici che si rifiutano di praticare l'interruzione volontaria di gravidanza. Secondo i dati del 2016 del ministero della Salute, nella nostra regione il 58,4% dei medici ginecologi è obiettore. La percentuale più bassa di ginecologi obiettori di coscienza si registra in Valle D'Aosta con il 13,3%. Percentuali ben lontane da quelle, ad esempio, del Molise , del Trentino Alto Adige, del vicino Veneto (77%) della Basilicata con l'88,1% o del Lazio.

La situazione negli ospedali del Fvg consente dunque di garantire alle donne una libertà di scelta acquisita con l'introduzione della 194 nel '78 e confermata nel 1981 dai cittadini attraverso un referendum abrogativo. In generale in tutta la nostra regione il numero degli aborti è in calo.

Aumenta invece la percentuale di donne straniere che ricorre all'interruzione volontaria di gravidanza. Un fattore determinato da una crescita della loro presenza sul territorio. Le straniere ricorrono all'interruzione volontaria di gravidanza in misura quasi 4 volte più elevata rispetto al tasso registrato fra le italiane.

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